Più flessibilità nell’applicare il regime di tutela del lupo e un’analisi più precisa della presenza dell’animale basata sui dati più recenti: è quanto chiede la Provincia autonoma di Trento, attraverso una nota che l’assessore alle foreste Michele Dallapiccola ha inviato al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, e per conoscenza anche alle Regioni, per esprimere la netta contrarietà del Trentino rispetto a quanto deciso il 14 settembre scorso dalla Commissione Ambiente ed Energia in merito alle deroghe al regime di protezione della specie.
La Commissione ha di fatto escluso la possibilità, nei due anni successivi all’approvazione del Piano Lupo, di valutare eventuali deroghe al regime di protezione della specie. Ma, evidenzia l’assessore Dallapiccola, la situazione della presenza del lupo sulle nostre montagne sta attraversando una fase particolarmente dinamica; l’animale sta dimostrando notevoli capacità riproduttive e velocità nella dispersione sul territorio. Nella nostra provincia e nelle aree confinanti, spiega Dallapiccola, nell’arco dell’ultimo biennio si è assistito ad un considerevole aumento del numero di branchi e di coppie.
La documentazione che sta alla base della decisione della Commissione, si evidenza nella nota scritta a Galletti, si basa quindi su un quadro ormai troppo lontano dalla situazione attuale. In sostanza si chiede al Ministero più flessibilità nel regime di protezione del lupo e decisioni che si basino sui più aggiornati dati relativi alla sua presenza, che tengano conto dell’incremento numerico della specie e della sua capacità di diffondersi nell’arco alpino. La nota inviata al Ministro si conclude ribadendo la disponibilità della Provincia ad affrontare in maniera costruttiva, prospettica e sinergica la questione.