Formazione/informazione e poi, il resto: così si fa! O meglio si dovrebbe fare. Peccato che la strada giusta per ora, l’abbia presa soltanto l’Alto Adige. Perchè?
Non si prendono in giro gli allevatori! Sono una categoria di persone serie. Ascoltano volentieri i consigli su come tenere a bada i grandi carnivori rispetto al proprio bestiame. Si prestano a mettere in pratica di tutto. Ma poi la società civile e la politica, sono disposte a prendersi fino in fondo le proprie responsabilità?
In particolare, chi governa dovrebbe utilizzare iniziative come questa altoatesina, come un primo passo verso un accordo col Governo. Proprio come leggiamo in questo articolo de Il Dolomiti.
A Trento FINO AD ORA, non ha portato nulla litigare con il Ministro Costa e ammassare orsi in gabbia sperando di sfuggire alle denunce.
Ora il Ministro è sull’Aventino e sulla lega al governo del Trentino sono numerose le pendenze che ci auguriamo non presenteranno risvolti giudiziari gravi. Con il metodo di questa provincia piuttosto, si sono mandati all’aria 5 anni di lavoro. Eravamo arrivati ad effettuare un grande passo. Una legge di gestione dei grandi carnivori in Autonomia.
A quel punto, seguendo le indicazioni delle migliori prassi internazionali, si sarebbe dovuto attivare un percorso – in accordo col Ministro – per dimostrare che si sta facendo tutto il possibile. Il punto di arrivo? L’agibilità integrale del PACOBACE e un Piano Lupo Provinciale. In pratica due parole d’ordine: possibilità di intervenire su soggetti singoli e MASSIMA SALVAGUARDIA della specie.
In Trentino? Per ora il nulla di fatto. Rimangono le tracce sul Web di un Fugatti oppositore che non crede alle favolette di Slauz e Giulietta. Qui il video dell’epoca. Che i Forestali (ufficiali di pubblica sicurezza) smentiscono anche quest’anno, dati genetici alla mano: qui l’articolo de Il Dolomiti.
Favolette o meno, proseguono la loro storia d’amore “lupesco” Hanno sfornato una nuova ulteriore cucciolata sui Monti Lessini. Qui l’articolo.