In quest’ultima sessione di Consiglio Provinciale, abbiamo richiamato la giunta provinciale: il quesito può sembrare modesto, poiché riguarda lo stato di avanzamento del cantiere sulla SS47 tra Agnedo e Ospedaletto.
Non deve stupire. La volta scorsa la maggioranza si è interrogata sul quando sulla stessa arteria, sarebbero state coperte le buche! Invece per i lavori del quesito, si è comunicato che termineranno il prossimo autunno. Ipse dixit.
Gli storici problemi viabilistici.
Per quanto mi riguarda, l’importanza della questione è legata alla gestione del traffico in Valsugana. Al riguardo, pare ci sia l’impegno della giunta entro 5 anni a completare il raddoppio della Valsugana pressappoco nello stesso tratto. Al netto della strampalata soluzione che davvero in pochi hanno capito, ora ci si chiede che effetti avrà sul traffico locale. L’onore al merito va ad una minoranza consiliare comunale se almeno al tavolo di discussione la soluzione definitiva ci è dovuta tornare.
Ma che la situazione continui a preoccupare i locali è testimoniato dal fatto che anche nei giorni scorsi abbiamo assistito a prese di posizione sulla stampa piuttosto decise. Ovviamente la critica si rivolge al passato, perché di innovativo o risolutivo da questa giunta a tre anni dall’insediamento non si è ancora visto nulla.
Che fine ha fatto il progetto della Valdastico
Alcuni amministratori (ed ex tali) intervenuti, parlando del passato, riferiscono di aver percepito scarso coinvolgimento in merito alle proposte progettuali che furono sul tavolo. Sono giustificati dal fatto che dagli amministratori provinciali attuali di proposte da discutere in effetti non ne esistono.
Tale stato di cose, ha permesso alla lega di sottrarsi al pubblico dibattito non solo a Caldonazzo, Levico o Tenna. Terminato il problema pandemia sarà davvero interessante poterci confrontare tutti in Valsugana con la giunta leghista. Grazie a schemi, power point e riunioni collettive nei vari comuni sarà molto utile apprendere gli effetti sul traffico Valsugana. La proposta di nuovo tracciato di Valdastico potrebbe convergere a sud di Rovereto. I numerosi momenti di confronto potranno rassicurarci che anche per la Vallarsa non si verificheranno i problemi di dissesto idrogeologico che tanto ci hanno preoccupato per il massiccio della Vigolana.
Per fortuna oggi, per valutare eventuali criticità tecniche non occorre avvalersi di soluzioni improvvisate, rivolgendosi, che ne so ad un cardiologo a caso tra i vari professionisti disponibili. Per sapere cosa può succedere tre o quattrocento metri sotto terra, ci sono geologi, sondaggi, prove tecniche che hanno lasciato alla preistoria della tecnica fatti drammatici come quelli occorsi a Loppio ormai qualche bel decennio fa.
Il merito degli amministratori locali.
Attraverso le loro preoccupazioni, hanno stimolato il dibattito locale e il richiamo alla responsabilità. Mi riferisco alla proposta di collegare la ormai precedente “soluzione Valdastico” con una bretellina sotto la Pineta di Caldonazzo. Può aver avuto senso gridare che la comunità l’avrebbe rifiutata. Nonostante si sarebbe dovuta concordare, non certo imporre, men che meno a sorpresa.
I voli di fantasia che fanno male alla speranza delle persone
Ho considerato poco serio il lancio in voli pindarici, con proposte di fantasia senza aver provato a dare dimensione di fattibilità alle proprie idee. Da parte degli amministratori sia locali che provinciali, quando si parla di soluzioni definendole percorribili, ci vuole serietà. Parlare di tunnel stradali adatti al transito di una strada statale, costa tra i 50 e 100 milioni di euro al km. A titolo di esempio, a cavallo tra gli anni ’90 e i primi anni duemila il tunnel di Martignano con i suoi “miseri”3 km costò infine più di 160 milioni di €. Il tunnel di Tenna, fatto partire da sotto Levico, quello sotto la Panarotta (per andar dove?) supererebbero di lunghezza i 10 km. Dunque parleremo di una cifra compresa tra i 500 milioni ed il miliardo di euro. Sono i fondi che avrà disposizione la PAT post covid per le prossime 3 o 4 legislature (sigh!)
E non ci si canzoni parlando del Recovery Fund! Fondi pochi e già ben impegnati: A QUESTO LINK UN BEL QUADRO DI SINTESI. Ed è scandaloso che vengano utilizzati per illudere tutti. Le opere ammesse sono già più che prenotate. Si tratta di progetti avviati così come previsto dallo Stato perché di interesse sovra provinciale. Infatti al Trentino arriverà ciò che serve ad attivare la circonvallazione ferroviaria di Trento come tratto del nuovo TAV tra Verona e Innsbruck.
E quanto nervoso mi fa sentire che quando non si sa cosa dire si inneggia alla funivia! Tra paesi distanti chilometri. Si parla di opere da quaranta, cinquanta milioni di euro come niente fosse. Mi chiedo se chi le propone sa di cosa sta vagamente parlando.
Un richiamo a tutti gli attori pubblici in Valsugana.
Solo con l’unità di intenti si uscirà da questa stagnazione di opere e di opportunità riservate ad altri territori. Finché a guidare le uscite pubbliche di alcuni amministratori sarà il narcisismo che riconosce se stesso specialmente se trova qualcuno da criticare, la Valle rimarrà disunita e tendenzialmente meno sviluppata di altre. Programmammo e progettammo, anche finanziando in parte, la circonvallazione di Trento , quelle stradali di Cles, Pinzolo e Nago-Torbole. l’allargamento in Bassa Valsugana per quel poco che si poteva.
Ecco perchè ora non è giusto accettare la Valdastico come qualcosa di realistico, come di qualcosa che accadrà. Ci stanno prendendo in giro da cinquant’anni con sta storia. Ho la triste impressione che sia diventato soltanto cibo da campagna elettorale, buono soltanto per raccogliere voti. E mentre gli amministratori locali si fanno belli a caricare il passato di colpe e sognare proposte di fantasia, la viabilità veneta procede la sua espansione.
Allora alla Valsugana oltre al raddoppio servono alcune cose subito: maggiore sicurezza, maggiore controllo velocità e sorpasso. E poi, ci vuole il coinvolgimento, come giustamente ricordavano qualche giorno fa alcuni sindaci a mezzo stampa. Riguardo alla paventata devastazione ambientale data da incomprensibili opere, la popolazione va guardata in faccia. Con un’interrogazione specifica, ne chiederemo conto.
Intanto a Tenna, anche già dalla prossima stagione, mentre si aspetta il Tunnel, sarebbe già buono vedere realizzata una passerella pedonale in legno a bordo lago. Sarebbe un’opera turistica comunale senza precedenti.