L’attività di un Consigliere Provinciale non si esaurisce nelle Aule di Piazza Dante. Alcuni problemi risultano di miglior comprensione se verificati sul posto.
Così, nell’occasione dell’uscita di ieri, dove abbiamo valutato alcune problematiche che esporremo poi a seguire, abbiamo voluto visitare, non con poca soddisfazione, anche alcune aziende locali. Si tratta di eccellenti realtà operanti tra le Giudicarie Esteriori e la Valle del Chiese.
Va precisato che le persone che abbiamo incontrato NON partecipano alla vita politica attiva. Non vanno dunque loro attribuite opinioni che abbiamo invece maturato coi colleghi dell’ufficio consiliare. Le aziende in parola, intanto, non hanno mancato di raccontare della loro fatica a rimanere al passo coi tempi. Avvertono però molto forte, anche la soddisfazione di vivere in una terra autonoma come è il Trentino.
Un’Autonomia utilizzata a velocità diverse a seconda delle varie zone.
Si tratta di un fatto che ad onor del vero non dipende soltanto dalla politica Provinciale ma anche delle difficoltà di trovare comunione di intenti a livello Comunale o di Comunità.
A voler guardare la situazione locale con un occhio di riguardo da parte di Piazza Dante, pare che tra le richieste più gettonate per i Giudicariesi, ci siano quelle di tipo viabilistico.
Il problema principale sembra quello delle circonvallazioni di Ponte Arche e di Pinzolo. Nondimeno interessa anche il rifacimento della galleria di Ponte Pià. Racconto il grosso delle promesse fatte, solo per citare tre opere che da sole sfiorano i 200 milioni di euro.
Poi, c’è la partita dell’ospedale di Tione, del suo progressivo smantellamento, del mancato il punto nascite, della riorganizzazione a singhiozzo e di tutto quello che non ha funzionato in campo sanitario.
Ad oggi, in questa zona, le uniche certezze lasciate sul territorio dalla lega riguardano due condizioni
La prima, riguarda le posizioni del consorzio Pro Loco Valle del Chiese e dell’APT di Comano . Hanno a lungo vissuto nell’indecisione di considerare una fusione tra di loro. Oggi con un piccolo colpo di mano si sono viste transitare entrambe, e senza fiatare, sotto la direzione di Campiglio e del Garda.
La seconda questione tocca l’unico finanziamento sul tavolo. Si tratta dei 20 milioni di euro assegnati al comparto delle Terme di Comano. Sono stati fortunatamente ereditati dalla precedente legislatura.
Volendo semplificare, vien da pensare che mancano ormai solo due anni alle prossime elezioni provinciali. In questa zona occidentale del Trentino, la maggioranza può contare su un consigliere e ben tre assessori.
Riflettendo su quanto ci è voluto a finanziare, progettare e realizzare la variante di Pieve di Bono che è costato almeno di 30 milioni di euro, non oso pensare quanto potrà volerci a realizzare opere promesse per 200, di milioni.
Insomma tempi tecnici alla mano qualcosa mi fa pensare e che di tutte le promesse fatte si farà fatica a veder partire in tempi brevi qualcosa di concreto.