AUTUNNO: TEMPO DELLE MOSTRE BOVINE. Ma il termine miss e certi tipi di passerella andrebbero evitati.

Da Michele Dallapiccola

Quelle che furono le fiere e i mercati, oggi sono diventate delle competizioni tra bovine. I fori boari di antica memoria sono diventati momenti di socialità e piccoli convegni locali di bovinicoltura.

Non si tratta insomma di una kermesse estetica come la stampa, che da sempre ignora cosa si valuti, lascia spesso passare.

Tutti in gara per il RANK

Ciò che viene preso in considerazione in queste competizioni è un insieme di parametri che attribuisce alla vacca un punteggio di valore internazionale. Si chiama RANK, arriva fino ad un teorico valore di 100 e la seguirà come una carta d’identità tutta la vita. Stabilirà la sua attitudine a rimanere in salute in vita e ancor di più la sua capacità di produrre latte. Chi fa queste valutazioni deve seguire dei corsi di abilitazione e non è per niente facile acquisire il titolo per diventare Commissari, cioè “punteggiatori”.


Per questo, attribuire il termine “MISS” lo trovo riduttivo, persino volgare a tratti.

Al di là di queste piccole considerazioni va riconosciuto che queste manifestazioni sono molto sentite e partecipate. Le bovine vengono preparate e condotte nella loro migliore forma. Agli allevatori piace moltissimo la parte sociale, vera protagonista di contorno alla competizione.


Non manca la passerella dei politici come è capitato ultimamente di dover fare anche a me. Con una differenza. 

Queste manifestazioni le frequento dalla tenera età. Fui allevatore, poi per 20 anni veterinario e infine politico. Un po’ coinciso nell’uso del microfono, come tutti i contadini del resto, appassionato, piuttosto, all’aspetto sociale e all’amicizia. E soprattutto a quella che è anche una mia grande passione. gli animali.


Gli animali non guardiamoli per ultimi.

Guardarli ed osservarli procura grande soddisfazione. Comune a molti, completamente assente nelle visite di rappresentanza istituzionale che arrivano alle mostre al giorno d’oggi. Dentro ai paddock delle bestie non si sognano di mettere nemmeno un piede. 


E sì che le “boazze” casomai, si puliscono con l’acqua. Penso sempre che poche ore prima era semplice erba!