Strana terra l’Alto Garda. Per anni ha dichiarato, quasi gridato, di sentirsi la gallina dalle uova d’oro del Trentino.
Che sia giusto o sbagliato saranno i numeri a dirlo. E con le cifre alla mano non servirà né gridare né discutere. A stabilirlo però non vuole essere questo scritto e men che meno la persona che lo sta stendendo.
Di sicuro, per contrastare questo stato d’animo, di vero e inconfutabile c’è invece che nella scorsa legislatura, a seguito dell’istituzione della tassa soggiorno, decidemmo che questa sarebbe dovuta rimanere per l’intero importo, al territorio che l’avesse raccolta. Per la Busa, se non ricordo male, si parlava allora di una cifra intorno ai 3 milioni di euro all’anno.
Da sempre mal digerita, questa tassa è stata parzialmente accettata solo grazie allo stretto utilizzo locale del suo gettito. Nessuno aveva chiesto cambiamenti di norma se non una ristretta cerchia dell’associazione di categoria più vicina a questa giunta provinciale. A cose fatte, l’ormai ex-APT, ha dovuto però “indorare” la pillola. Ha voluto presentare ai suoi soci l’aumento, imposto per legge, come una grande opportunità.
Addirittura, sempre a causa della stessa legge, ha dovuto chiedere un ulteriore sforzo economico straordinario ai suoi soci privati. In questo momento! Con tutta evidenza il Covid, alle amministrazioni coinvolte, non dimostra di aver colpito abbastanza.
Capisco che queste considerazioni, lasciano il tempo che trovano. Avverto però il bisogno di denunciare, qui, una profonda differenza di trattamento tra territori. Da anni l’Alto Garda sta pensando ad un proprio Campo da Golf. Considerare che sia il momento giusto per poterlo realizzare mi sembra buono. Potrebbe accogliere il periodo post Covid come una novità. Afflitta tuttavia da una curiosa modalità di finanziamento. Pare infatti che oltre all’aiuto dei Comuni e dei privati, sia ammissibile qui un intervento anche del nuovo Ambito di promozione turistica Garda Dolomiti. Finanziato, badate bene, proprio dalla tassa di soggiorno e dai privati.
Ebbene cambiamo zona e vediamo un altro caso. Nelle Giudicarie, sull’ampliamento di un’infrastruttura pubblica, la Provincia ha deciso di operare interamente a proprio carico. Si consideri che l’opera in questione è indirettamente collegata ai maggiori comprensori sciistici della zona. Parliamo infatti del teorico vivaio dei futuri sciatori afferenti ai principali bacini sciistici di zona. Come avrete capito mi riferisco al MERAVIGLIOSO ESEMPIO di Bolbeno. Una realtà che va davvero presa come esempio per tutto il Trentino, sostenuta ed ammirata. E l’intervento che per questa si sta approntando è del tutto assolutamente legittimo.
Beffardo, che nei due casi la norma preveda due pesi e due misure.
A Bolbeno parliamo di una stazione sciistica di interesse minore e dunque la Provincia può intervenire in maniera integrale.
In Alto Garda invece, la riforma della legge sul turismo stabilisce che i privati debbano finanziare maggioritariamente gli ambiti. Oltre alle attività di sviluppo del prodotto turistico questi poi, possono partecipare alla realizzazione delle relative infrastrutture.
Se invece si fosse utilizzato lo stesso metro in entrambi i casi sarebbero successi alternativamente due fatti:
- O sul Garda, la Provincia si sarebbe dovuta presentare coi milioni di euro. Invece, nel silenzio degli operatori e coi complimenti delle amministrazioni coinvolte, i privati sono stati chiamati ad arrangiarsi con l’eufemismo di definirla opportunità.
- oppure su Bolbeno. La Giunta Provinciale avrebbe dovuto offrire questa grande opportunità agli imprenditori dello sci della Rendena e della Val di Sole. I quali, coi milioni di euro alla mano, si sarebbero potuti finanziare l’opera. Del resto, la sua funzione è anche quella di “vivaio” per i futuri sciatori dei loro impianti.
Il parallelo che ho fatto è molto forte, lo so. So anche che le Giudicarie hanno bisogno e sapranno valorizzare al meglio l’impianto di Bolbeno e il Nuovo Campo da Golf sul Garda sarà sicuramente gettonatissimo. Potrebbero essere due impianti realizzati però con la logica dei due pesi e delle due misure su due opere comunque ugualmente strategiche.
Ecco, è questo che non trovo giusto.