Sono semplici domande di cultura civica generale alle quali credo solo pochi addetti ai lavori saprebbero rispondere.
Un po’ perché – a dirla tutta – la cosa è argomento che forse appassiona poco; un po’ perché in questi anni abbiamo assistito ad un cambio epocale nell’assetto dei nostri comuni.
Divenni Sindaco nel mese di maggio del 2000. Allora i comuni in Trentino erano 223. Insieme a loro il sistema degli Enti locali era composto da 11 Comprensori. La legge 3 del 2006, li avrebbe aboliti per lasciare lo spazio alle attuali 16 Comunità di Valle. Partirono nel 2010.
Nel frattempo Ledro, attraverso un voto popolare alla fine del 2008 diede il via ad un percorso epocale: i sei comuni ledrensi di lì a poco sarebbero diventati uno solo.
Il resto è storia recente.
Le restrizioni economiche della spending review, una serie di referendum ed opportunità di condividere difficoltà e progetti spingeranno i comuni Trentini a fondersi. Infine, una serie di diversi episodi consultivi ed amministrativi, hanno portato nell’arco di un decennio ad arrivare alla situazione attuale.
Oggi il loro numero è arrivato a 166.
La popolazione rimane sovrana e valuterà ulteriori passaggi. Dal punto di vista tecnico logistico c’è spazio. Nella vicina Provincia di Bolzano ad esempio i Comuni sono infatti “soltanto” 116.
Le riforme del passato si sono susseguite lungo un ventennio fatto di modifiche e ripensamenti. Questa però doveva essere quella epocale, quella del vero cambiamento. Invece dai gazebo alla campagna elettorale gli slogan invettivi della lega verso le Comunità di Valle si sono mitigati. Una loro abolizione sarebbe stata impossibile, ne avranno preso sicuramente atto.
Hanno però caratterizzato la legislatura con un fatto incredibile: la sospensione degli Enti intermedi. Così in questi anni di indecisione, dei commissari nominati attraverso una norma posticcia hanno retto bilanci pubblici dal valore di decine di milioni di €.
Insomma con le Comunità di Valle la lega si è comportata un po’ come con la gestione dell’orso del lupo. Si è trovata al governo senza sapere che pesci pigliare.
E adesso come si presenterà una riforma che di fatto arriverà ad un anno dalle elezioni?
Ho motivo di ritenere che comunque verrà pensata e presentata, sarà un fallimento. Se proporrà grandi cambiamenti, sarà un dramma a gestirli proprio in fase di chiusura della legislatura. Se invece i cambiamenti saranno minimali, ci si chiederà che senso abbia avuto perdere tutto questo tempo per poterli mettere in pratica.
In tutto questo gli unici veri i grandi sconfitti saranno stati gli Enti Locali. Perché hanno permesso tutto questo?
Ben venga dunque un nuovo movimento di espressione civica fatto di persone probabilmente coadiuvate da qualche primo cittadino. Sapranno sicuramente mettere del sale nel programma elettorale della prossima legislatura.
Questa ormai, la lega se l’è persa.
POST SCRIPTUM
Va molto meglio su questo sito commerciale. Aprendo QUESTO LINK TROVERETE l’elenco aggiornato dei Comuni trentini. Ci si può divertire a cambiare l’ordine alfabetico o altri parametri: abitanti, estensione, etc…