La notizia è di quelle epocali per l’autonomia.
Peccato che a prendere la decisione non sia stato il Trentino ma il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. In un’Ansa recente ha annunciato di voler applicare un maxi-sconto sul costo dei carburanti nella sua Regione. In aprile, il pieno costerà meno che in Slovenia.
L’obiettivo del provvedimento è di aumentare lo sconto regionale sul prezzo del carburante alla pompa a partire dal primo aprile. Una decisione che consentirebbe, dopo l’approvazione definitiva, di sommare al taglio già definito a livello nazionale anche quello approvato dalla Giunta del Friuli Venezia Giulia, portando la riduzione del prezzo a sfiorare, in alcune zone, i 60 centesimi al litro per la benzina e i 50 centesimi per il gasolio.
A questo punto salta subito agli occhi cosa fa il F.V.G. con la sua Autonomia: abbassa i prezzi della benzina. E il Trentino? Organizza concertoni. Gli eventi certificano quello che si è sempre detto, non è compito di un’Amministrazione provinciale organizzarli. Tra l’altro, in questo momento, una serie di eventi tragici ha portato ad una situazione estrema.
È pur vero però che in Trentino e’ stato fortunatamente messo in piedi un meccanismo per sostenere la spesa energetica dei cittadini con sconti in bolletta. Una cosa positiva, non c’è dubbio, ma certamente non sufficiente. Invece, nel pieno della crisi si finiranno per investire parecchi milioni di euro per l’organizzazione del concerto di Vasco Rossi. Alle spese vive di realizzazione dell’area, infatti, si sono aggiunte anche tutte le risorse umane utilizzate in via diretta dalla Provincia, tanto che alla fine di tutto non sarà facile capire quale sarà stato effettivamente il costo totale per l’organizzazione dell’evento. Come detto, un’Amministrazione può sostenere un concerto, creare condizioni favorevoli per la riuscita di un evento, ma è estremamente inopportuno che lo organizzi in via diretta investendo – non si sa quanti – milioni di euro.
Poche idee ma ben confuse
Il tutto mentre la Giunta presenta un Disegno di Legge (anche se forse sarebbe meglio definirlo una sorta di elenco d’intenzioni) per l’implementazione delle fonti energetiche alternative. Sbandierando come massimo momento di studio, l’organizzazione convocata all’ultimo momento di un incontro con gli attori del settore dal territorio. Un brainstorming dal quale, in 2 ore a tempo perso, si sperava evidentemente di tirare fuori un coniglio dal cilindro. Il risultato è stato invece la ripresentazione di tematiche note e stranote (impianti fotovoltaici, biomassa, concessioni idroelettriche) alle quali non si era evidentemente dato sostegno fino ad oggi, anzi. In precedenza, mentre tra un picco di covid e l’altro, si predisponeva in merito al concerto del 20 maggio.
In definitiva questo sarebbe altro che l’ennesimo esempio dell’ottusità del pensiero leghista. Quello che guarda al domani e non alla situazione che il territorio si troverà ad affrontare fra 5 o 10 anni.
L’esempio più recente l’ha offerto il consigliere provinciale della Lega Cavada. Si è complimentato (sostanzialmente da solo) per la metanizzazione della frazione di Masi di Cavalese. Insomma, si è dichiarato contento di vedere affidato questo grazioso villaggio al gas naturale. Forse non si è ancora accorto che questo carburante fossile arriva per la maggior parte dalla Russia. Col colmo che parla di una frazione che dista un chilometro di distanza dalla più grande centrale a biomassa del Trentino, nella valle con la più elevata ripresa forestale di tutta la provincia. Ma l’illustre rappresentante non canta da solo. Il coro leghista che si esibisce anche in altre valli promuovendo un impegno preconfezionato. Allacciarsi al metano ha qualche aspetto positivo in più rispetto ad altri carburanti fossili. Va però considerata una soluzione tampone e non e non certo una meta-progettazione strutturale per il territorio. Esattamente come per il concerto di Vasco.