Ballottaggi amministrative. Cambiano volto anche i sondaggi dei partiti nazionali. E in Trentino come andranno le cose?

Da Michele Dallapiccola

Osservo sempre con tanta curiosità i sondaggi politici dei vari istituti nazionali. E’ un po un modo per cercare di intravedere nel futuro. E per chi ha passione di politica, e la stessa è pure un lavoro, sapere del proprio domani è estremamente curioso e interessante. 

Ebbene, si può dire che anche in Provincia di Trento, nel suo Consiglio, che è il suo Parlamento, siano rappresentati praticamente tutti i maggiori partiti nazionali. 

Con un grande atto di presunzione si può pensare che qualora andassimo ad elezioni, come si usa dire tra gli addetti ai lavori, i vari partiti nazionali raccoglierebbero un consenso e dei risultati in tutto e per tutto assimilabili a quelli nazionali.

Del resto la storia dimostra questo. Nulla di simile al vicino Sudtirol, dove adesso però la situazione sta un po’ alla volta mutando. 

E qui in Trentino?

Tornando alle proiezioni locali va osservato che il dato nazionale dei sondaggi è molto più autorevole delle opinioni personali. Non sono presenti, almeno per ora, sondaggi recenti che manifestino un focus sugli assetti locali. Per quello si impegnano la fantasia, l’esperienza passata e le considerazioni probabilistiche che ognuno di noi può fare. 

Tra la buvette dell’emiciclo provinciale e la spola tra piazza Dante e Palazzo Trentini sono in molti a lanciarsi in ipotesi, sondaggi personali e proiezioni tutte inventate. A me piace ascoltare e mescolare le mie valutazioni al gossip raccolto. Il tutto intriso di quegli autorevolissimi dati nazionali dei sondaggi pubblicati ormai settimanalmente da tutti i principali media. 

Così capita spesso di perdersi fantasticare sul come, in una prossima ipotetica kermesse elettorale, potrebbe comporsi il nuovo emiciclo provinciale post 2023. 

Le proiezioni

Molto probabilmente, il variegato lato sinistro nazionale, qui rappresentato da PD e Futura, corroborato dai voti dei Verdi, potrebbe ricalcare il risultato nazionale con molta agilità.

Non andrebbe così a destra, dove FdI, primo partito in Italia, molto difficilmente potrebbe sperare in un risultato locale analogo a quello nazionale. Fatto che invece potrebbe ricalcare in pieno la lega. 

Ci sono poi tre principali schieramenti civici sul piatto locale. I due a destra, le liste di Gottardi e Spinelli sono aggregazioni estemporanee unipersonali a servizio di Fugatti. Opinione comune le vede forti di poche unità percentuali cadauna. 

Il terzo schieramento civico denominato Campobase raccoglie varie sensibilità civiche fatte di persone della società civile ed amministratori locali. È un movimento di Centro che per sua stessa pubblica ammissione preclude la possibilità di creare aggregazioni con le forze politiche dell’attuale maggioranza (E per fortuna, per quanto mi riguarda.) 

Liste indipendenti, ne compariranno sicuramente anche stavolta; ci son sempre state. Raramente raggiungono il quorum. I Fassani, ne formeranno almeno una per lato dell’emiciclo. E lì vinca il migliore.

Poi ci sono gli indecisi, i grati a qualche assessore di turno per il contributo ricevuto (ci son sempre stati). E infine i movimenti autonomisti. Uno piccolo, fatto di transfughi dall’originale, già da tempo nelle spire della lega. E uno no. Ancora, libero, è indipendente e sta procedendo con le sue attente valutazioni.

PS: Se poi volete divertirvi e fare come me, in assenza di proiezioni ufficiali, immaginate anche voi le percentuali e quali saranno i partiti nel vostro Fanta Consiglio del 2023.