Che questa giunta provinciale vada almeno in parte compresa è un atto dovuto. Ci sono stati alcuni gravi eventi infausti che hanno sicuramente influenzato le normali attività di amministrazione. In particolare le emergenze hanno drenato grandi quantità di fondi.
È anche vero che un ruolo di grande compensazione lo hanno avuto i fondi del PNRR. Un flusso così copioso e straordinario di fondi provenienti dall’Europa attraverso lo Stato, il Trentino non lo aveva mai visto.
Il punto però riguarda la normale programmazione da parte della Giunta provinciale. Più d’una volta abbiamo avuto modo di criticarla. È forte la sensazione trasmessa da questo esecutivo che sembra quasi agire on demand. Fa fatica a passare la sensazione che esista una programmazione, ancorché sospesa o traslata nel tempo. La visione di uno sviluppo di attività di medio e breve periodo ha riguardato essenzialmente opere pubbliche importanti. In quanto tali, costose e per questo divisive e senza la necessità di essere finanziate subito.
Di questo stato di cose ha fatto eccezione l’area “del Bel Canto trentino”. La spianata da 6 milioni e passa di euro (pare che i costi veri siano questi) che a maggio ha ospitato il concerto del Rossi nazionale.
Oggi nella mente della Giunta provinciale sembra spuntare un nuovo disegno. Un’area “di canto” di dimensioni minori affiancata da un paio di campi da calcio.
Abbiamo potuto constatare che uno dei principali atti di cambiamento da parte della giunta provinciale sia stata una diversa preferenza verso uno sport in particolare.
Ad un certo punto pare si siano detti tra loro una cosa. La Pallavolo la sponsorizzò Dellai, il basket fu di Rossi, che Fugatti si dia al calcio allora! La gioia degli Aquilotti è assolutamente comprensibile. La ristrettezza di spazi del Briamasco è arcinota. Certo la programmazione di nuove strutture sportive andrebbe coordinata col pensiero dell’amministrazione comunale che andrà sicuramente coinvolta. Dunque mi fermo qui perché queste considerazioni non mi competono.
Un concetto però lo voglio esprimere, più da cittadino che da Consigliere provinciale.
Ribaltare tutto, a San Vincenzo, e costruire altro.
Sono cose queste cari amministratori provinciali che si fanno a casa propria e coi propri soldi. Con quelli pubblici ci vorrebbe più cautela e soprattutto in tempi di crisi, maggiore oculatezza.