Numeri e dati di bilancio in calo, accompagnano il morale di un settore sul quale non splende certo il sole. In commissione l’assessora competente ha cercato di far fare bella figura al governo del quale fa parte sciorinando cifre e numeri. La situazione finanziaria però è tutt’altro che rosea. Per poter mostrare cifre particolarmente importanti, questo esecutivo è arrivato a citare anche le spese correnti (per intenderci le paghe dei dipendenti provinciali).
Per fare un termine di paragone – ad ogni buon conto – parliamo di 60 milioni di euro circa. Nella precedente legislatura lo stanziamento annuo medio è sempre stato di oltre 100 milioni di € all’anno. E mica con tutti i fondi del PNRR a disposizione!
Tra i tanti, mi ha colpito un impegno dichiarato dall’esecutivo. Quello di dare il via ad uno studio di settore per capire quali interventi mettere in campo a fronte di una situazione di crisi e difficoltà.
Che vi fosse necessità di questo tipo di ricognizione tecnico-economica lo diciamo dall’inizio della legislatura. Cito il primo degli atti politici di una lunga serie da noi depositata e più volte rimarcata in Consiglio provinciale datato 4 aprile 2019. Si tratta dell’interrogazione numero 410 dal titolo: “Attivazione del servizio di consulenza economico-finanziaria a favore degli allevatori”.
Da allora e per lungo tempo, è stato fatto gran poco. E di direttamente rivolto agli allevatori con risvolti diretti di aiuti per assistenza tecnica, ancora meno. Ora qualcosa sembra partire. Meglio tardi che mai. Dubito però che col tempo residuo rimasto e in piena crisi zootecnica questa attività di ricognizione e consulenza mai davvero avviata, potrà risultare minimamente utile al comparto.