Grazie alla collaborazione coi colleghi dei Gruppi Consiliari di Futura e Verdi, è passata la legge che finalmente autorizza anche in Trentino le piccole produzioni domestiche.
Come già avviene da molte altre parti in Italia si potrà fare anche qui. In pratica si autorizza l’utilizzo a scopo produttivo artigianale della cucina casalinga privata, qualora giudicata idonea da ispezione ufficiale sanitaria, qualora utilizzata in orario diverso da quello di utilizzo abituale.
In ambiente domestico, si potranno così confezionare marmellate, ad esempio, conservati del proprio orto, o trasformare il latte delle proprie capre in deliziosi formaggi. Nel rispetto della vigente normativa sanitaria e fiscale, queste produzioni potranno dunque finalmente arrivare ad ottenere la dignità di prodotti liberi per la vendita al pubblico. Un grande passo, per una piccola nicchia produttiva, che tuttavia stava aspettando da tempo.
Purtroppo, con grande disprezzo per questo settore, da questo disegno di legge la giunta provinciale ha voluto eliminare gli interventi finanziari. Anche solo minimamente dosati, sarebbero stati molto utili per sostenere economicamente anche chi voglia avventurarsi in questa forma di arrotondamento finanziario dell’economia domestica.
Si tratterebbe di attività di trasformazione di prodotti agricoli, di origine animale e vegetale, prevalentemente da parte di hobbisti o agricoltori part time.
Oltre a rappresentare un pur sempre utile piccolo tassello al trentino coltivato, siamo di fronte ad interessanti opportunità di reddito in zone generalmente non inserite nei grandi circuiti del turismo e della produzione agricola.
Mercati contadini, mercatini di Natale, piccoli punti vendita prospicienti a vie di passaggio possono rappresentare forme di intrattenimento per il turista, completando la filiera che dalla terra porta al carrello della spesa di chi apprezza originalità e genuinità.