Eccola qui! Questa che vedete è la prima fermata della Trentino Trasporti che trova chi sale da Trento utilizzando un mezzo pubblico. E abbia la necessità di scendere o salire qui avendo come riferimento la frazione di San Mauro nel Comune di Baselga di Pinè.
Beh, diranno molti di voi, ce ne sono tante così in Trentino. Eh certo aggiungo, e buona grazia. Anche perché la fermata serve il ridente abitato di San Mauro che con la sua lunghissima tradizione estrattiva, ospita anche una meravigliosa chiesetta che consiglio a tutti di visitare. Una chiesetta paleocristiana, una delle più antiche del Trentino della cui esistenza si hanno notizie fin dal 1200.
Tornando alla fermata, non possiamo non considerare l’estrema particolarità che questa si trova nel Comune che da poco è diventato il più ricco del Trentino. Almeno in termini di € investiti/numero abitanti. Da due o tre giorni, (non di più) è stato impreziosito da una sorta di protocollo da mille e una notte che ricoprirà l’Altipiano di opere pubbliche: 50 milioni di €. Almeno!
Ovviamente i primi ad esser quantomeno perplessi sono gli ormai disincantati abitanti, abituati come sono a far da sé e a rimboccarsi le maniche.
Allora, se posso permettermi, un umile suggerimento lo rivolgerei alla Provincia. Visto che ormai ci sono così tanti soldi a disposizione per realizzare nuove opere pubbliche, fossi nella Lega inizierei da qui.
La fermata è a ciglio strada. E’ solo un palo, senza banchina, dietro ad una curva, in un strada di montagna dove la neve non è infrequente e gli spazzaneve la depositano ai piedi del palo, costringendo il malcapitato passeggero a scendere in mezzo alla carreggiata. A quel punto, raccomandandosi l’anima a Dio, senza marciapiede né strisce pedonali, si deve percorrere un tratto di parecchie decine di metri al buio di strada provinciale. Prima di guadagnarne una secondaria e …salva la vita.
Non è certo perché a San Mauro abitano poche persone che si possono correre certi rischi! E vista la ridotta complicazione tecnica che la realizzazione dell’opera richiede, potrebbe essere la prima di una lunghissima serie. Il dinamico duo della Giunta provinciale F&F, arriverebbe così ad inaugurarla giusto poco prima delle elezioni di ottobre. E il successo elettorale sarebbe salvo dato che solo in quel caso, almeno un nastro in Pinè potrebbero averlo tagliato. Almeno uno!
PS. Dall’altra parte dell’altipiano domina la valle lo spettro di quello che fu il rifugio Tonini. Se poi si volesse partire veloci con le cose serie ed utili subito dal punto di vista turistico per la località, inizierei da lì. Ma in fretta.