Agritur: finalmente un pò di coraggio!

Da Michele Dallapiccola

Premetto che la Presidente dell’associazione degli agriturismi, che pure conosco e stimo, non è né un attivista politica del centro-sinistra né neppure un’iscritta al movimento Casa Autonomia.eu. E’ una persona libera ed indipendente che non ha chiesto, né ha bisogno di parole di conforto. Avverto tuttavia il bisogno di raccontare qui un ragionamento, per questi motivi, tutto mio. Vorrei offrire un commento a una sua posizione assai singolare. Un suo pensiero espresso in questo Trentino solo apparentemente appiattito sulla giunta provinciale. 

Dico all’apparenza perché in realtà girando nelle valli e a stretto contatto con le persone si possono ascoltare le opinioni più disparate. E oltre agli elogi, specialmente in alcuni settori, la giunta sconta un evidente e manifesto il dissenso. Anzi da qualcuno questo esecutivo arriva a venir percepito come scellerato. Sui media, specialmente off line questo appare poco. Pare possa in qualche maniera essere legato ad una diffusa e serpeggiante preoccupazione. Caratterialmente parlando, la maggior parte dei membri di questo esecutivo sono persone molto permalose. Inoltre hanno spesso lasciato trasparire anche una certa vendicatività, nemmeno tanto celata. Probabilmente questo è legato a bassa autostima, insicurezza o eccesso di preoccupazione. Difficile da dire. 

Fatto sta, e veniamo al casus belli che non appena un’educatissima Presidente degli Agritur si è azzardata ad esternare un suo umile accenno di non totale condivisione o pieno apprezzamento dell’operato dell’esecutivo, questo tirato in causa non ha certo risparmiato dichiarazioni, spiegazioni e relative reazioni. Immediate prima, sui social, poi. 

A questo punto mi chiedo: cosa dovrebbe fare un Presidente di categoria se non tutelare gli interessi della categoria che rappresenta? Mica deve allinearsi con la politica per far bene il suo lavoro, anzi! Un presidente di categoria che voglia definirsi tale, dovrebbe risultare costruttivamente critico, dunque propositivo, sicuramente collaborativo ma mai asservente. Ricordo con nostalgia e tanta stima quando in capo ad Asat c’era un Presidente degli albergatori che faceva davvero il Presidente degli albergatori. Il compianto Luca Libardi, con intelligenza, costanti proposte e riflessioni, costruiva, anche sui media, un pungolo alla giunta del suo tempo. Il suo pensiero di allora era collaborativo certo ma sempre indipendente, mai legato da nessun tipo di interesse o ambizione personale. 

Oggi sono davvero poche le categorie che sono state capaci o hanno avuto il coraggio di diventare pungolo per la politica. Cito ancora tra tutte una parte dei produttori di latte. Solo una. Credo però che le uscite di alcuni operatori in questi giorni, testimoniano che parlare, esprimere le proprie opinioni, raccontare, pur con educazione il proprio dissenso si può e si deve. 

E chi si comporta in maniera diversa, contraria, scommessa, otterrà forse la benevolenza di questa particolare giunta provinciale, ma non farà certo gli interessi della sua categoria.