L’alternativa alla destra che ora ci governa è quasi pronta. Tra una decina di giorni ci sarà l’evento di presentazione del programma di ADA, Alleanza democratica autonomista.
Intanto in casa Lega/FDI si litiga per le poltrone. La sfida infinita sembra ormai volgere al termine con FDI che potrebbe accucciarsi quatta quatta in cambio di alcune poltrone al sole (ma torneremo tra poco su questo).
La triade patt-progetto trentino-autonomisti popolari.
Come fanno le aziende in difficoltà, per salvare il salvabile ciò che resta di queste liste ha deciso di tentare la via della fusione. Sembra però (purtroppo per Fugatti), che gli interlocutori e pretendenti di posti al sole siamo comunque rimasti in tre!
Gli altri pretendenti
Sono due, i componenti dell’attuale esecutivo provinciale, che mettono insieme la propria lista. Da “privatisti” delle provinciali, si aspettano da Fugatti il giusto compenso. Gli 8 ambiti posti in giunta. Uno a Fugatti e uno per ciascuno ai due dalla lista privata (Spinelli e Gottardi).
Poi, nella disfida tutta autonomista dentro a questo spaventoso “Cencelli” in salsa leghista trentina, al Patt ne spetterebbe soltanto uno. La promessa di un secondo posto per gli Autonomisti, con le percentuali che i sondaggi rivelano, sembrerebbe sempre più foriera di potenziali ulteriori dissapori nel centrodestra.
A questo punto rimarrebbero comunque tre posti potenzialmente liberi in Giunta. Tutti opzionati dai seguaci della Giorgia nazionale.
È evidente che con questo scenario tutti gli attuali assessori leghisti sono in pericolo pure di riconferma. Con le percentuali che il sondaggio rivela, da 13 seggi la lega passerebbe a 3 o 4 al massimo.
Ai sopravvissuti (assessori compresi) non rimarrebbe che accontentarsi di ricoprire il ruolo di “peones” di maggioranza. In caso di vittoria della destra si ritroverebbero a passare da “ras di quartiere” a semplici consiglieri. Al posto di quelli che in questa legislatura alzavano la mano in aula al grido di Fugatti “rosso o verde”! (Provava ad evitare che i “suoi” non si sbagliassero, almeno a votare).
La ragioneria della politica
Questo conto delle poltrone in Giunta ancora libere, finirebbe per computarne ancora tre (4 al massimo se la triade autonomista venisse zittita con un posto soltanto). Sono le poltrone pretese dai Fratelli nazionali. Con gli attuali assessori leghisti arrivati al capolinea. Diciamo che tutti questi scenari sarebbero i migliori che possono sperare di raggiungere i personaggi che hanno provato ad amministrare la Provincia fino ad oggi. Quelli che sondaggio trapelato in queste ore avrebbe permesso di ipotizzare in caso di vittoria.
Ma purtroppo per loro, possiamo tener conto che i sondaggi sono spesso vittime di chi li ha commissionati. Tanto per ricordare le politiche del 2018, ce n’era uno che dava l’allora csx vincente in sei seggi su sei. Andò all’esatto contrario. E oggi, il conforto ipotizzato è presentato tra un governo in carica e una coalizione che non si è ancora rivelata al pubblico.
Risolva la destra le sue liti interne, parta l’Alleanza democratica autonomista con la sua bella campagna elettorale. Il Trentino, i conti li farà ad ottobre.
I sondaggi romani lasciamoli a Salvini e Meloni.