Di una cosa siamo certi. Se in queste ore, del cantiere del bypass ferroviario di Trento nord ci fosse stata l’inaugurazione anziché i controlli del Noe avremmo avuto un’affollamento di amministratori provinciali da far spavento. Leghisti e Fratellisti avrebbero sotterrato l’ascia di guerra (elettorale) di questi ultimi mesi e si sarebbero uniti a suon di nastri da tagliare e tartine da degustare. A fianco del Sindaco. Il quale, ad onor del vero molto coraggiosamente, sta cercando di gestire le complicazioni di un cantiere che sotto casa nessuno vorrebbe mai.
È pur vero che un domani, ad opera finita, chissà quanti vantaggi potrà portare alla città. Oggi però si devono solo giustificare paure e grandi preoccupazioni.
E così, accade come alla spianata di ghiaia a Trento sud dove ora, a concertone dimenticato, nessuno vuol farsi fotografare più.
Là dove, in quella chiara primavera, in procinto della bella cantata di maggio. Comune e Provincia sembravano più uniti che mai. Foto di rito in maniche di camicia bianca, quasi fosse una divisa d’ordinanza (suggerivano un’intesa di fatto mai completamente sfuggita dai pensieri dei più maliziosi).
Oggi invece di questo suggello manco l’ombra. Tutti contro tutti, a gestire la peggiore delle preoccupazioni. Quella dei pericoli ambientali.
A questo punto, dentro a tutto questo confuso stato di cose, si profila un piccolo spiraglio di speranza. I controlli delle braccia operative della giustizia sono entrati nel cantiere!
Ma anche in questo caso l’assordante silenziosità della Provincia preferisce lasciare le rogne a chi vuol provare a ricavarne lustro. Eppure l’opera, di profilo internazionale per i risvolti che ha dovrebbe ricevere le attenzioni di ben altri Enti che il solo semplice Comune
L’appalto è partito in fretta in furia, dopo anni di ipotesi e discussioni, solo per provare a recuperare quel disimpegno di fondi europei che il sistema di attribuzione del PNRR finirà per determinare.
In Toscana dicono che con la fretta la gatta partorì gattini ciechi. Qui, i pregi dell’opera e i vantaggi per i posteri sono di indubbia esistenza, allo stato dell’arte però ci sono solo le preoccupazioni e i disagi dei residenti. A questi solo pochi provano a dare risposta e tra loro non certo la lega al Governo del Trentino e delle sue opere. A proposito, stiamo parlando dell’unico cantiere avviato durante la legislatura. Eppure, di tunnel in fase di scavo, la lega preferisce visitare quello di Loppio. Lì, il tempo di andarci lo trova. Ci hanno portato ministri e ospiti vari e non si tiene più il conto delle volte che lo hanno visitato.
A proposito: qualcuno sa a che punto stanno i lavori, li?
Per Casa Autonomia.eu:
Michele Dallapiccola
Paola Demagri