Ancora una volta è la preoccupazione a definire il rapporto di convivenza uomo/orso. Il sentimento della paura di incontri pericolosi infiamma il dibattito nella cronaca e nella politica.
Il falso attacco avvenuto a Roncone nelle scorse ore ne è un ennesimo lampante esempio. Va subito chiarito che di falso, quell’attacco ha solo l’indicazione tecnica. I due poveri malcapitati infatti, la tragedia se la sono vista passare sopra in tutta realtà.
Dalla constatazione di questo fatto oltremodo inquietante emerge quanto bisogno di formazione ed informazione possa far comodo ad una popolazione apparentemente lasciata a se stessa.
Quanto e in che modo gli abitanti del paese e della località sono stati messi al corrente di quel reale pericolo? Quanto si è mossa la Provincia, soprattutto in questi ultimi tempi, attraverso del personale dedicato ad effettuare dei momenti di sorveglianza, di richiamo dell’attenzione collettiva? E la politica, quanti momenti ha dedicato all’informazione mirata attraverso specifiche campagne o incontri di dibattito pubblico?
Minimizzare non risolve i problemi
Esattamente come è successo in tutto il Trentino per la questione grandi carnivori. Inoltre, sull’argomento “orso” il Trentino occidentale avrebbe meritato un supplemento di azione e invece si è riusciti a fare pure peggio. Gli episodi e gli esempi non mancano. A titolo di esempio basta prenderne uno in ordine temporale. Riflettiamoci sopra insieme.
Non si è più avuta nessuna notizia al riguardo dell’identificazione genetica degli esemplari responsabili/e delle predazioni nelle malghe sopra l’abitato di Pinzolo avvenute nelle scorse settimane.
Da illazioni che circolano nell’ambiente le tracce genetiche raccolte dai campioni potrebbero appartenere a Mj5. In pratica si tratterebbe dello stesso esemplare responsabile dell’aggressione di Rabbi di questa scorsa primavera.
Sarebbe molto importante ricevere da parte della provincia le adeguate informazioni. Ma non solo. Anche lungo l’asse delle intere Giudicarie sarebbe opportuno attivare un momento straordinario di sorveglianza e presentazione di tutte le necessarie misure da adottare per proteggersi. Perchè fin quando la Provincia non troverà il modo di esportare o abbattere settanta orsi così come recentemente promesso dal Presidente in persona, quelle enunciate sopra purtroppo, saranno le uniche vere misure da poter adottare.