Chiosa il Manzoni, mettendola sulle labbra di don Abbondio al capitolo XXV de I promessi sposi, quasi giustificando il curato, al termine del colloquio con il Cardinale Borromeo.
Che forse è un po’ quello che manca in nella parte del corpo elettorale insoddisfatto dell’operato di questa giunta. A noi politici impegnati in minoranza sono in tanti a riferire di elementi di insoddisfazione ma quando è il momento di testimonarlo in pubblico fanno fatica a trovare voce e parole per raccontare il proprio disagio. “Sai, non mi posso esporre…” “Sai non vorrei subire rappresaglie…”
E in questa foto sopra, ecco l’antitesi di un esempio positivo. Riporta le dichiarazioni di un bravo presidente degli allevatori. Capace allevatore a sua volta, svolge con cura e diligenza il proprio compito di Rappresentante denunciando al grande pubblico il profondo stato di disagio nel quale vivono gli allevatori.
Bene ha fatto – come del resto è compito suo operare – a prendere una posizione decisa sul percorso ancora tutto da scrivere che la Giunta provinciale deve intraprendere nel campo della gestione dei grandi carnivori. Perchè la modifica della 9/2018 va presa qual è. Un tentativo di polvere negli occhi attraverso una modifica dell’attuale assetto normativo. Impianto che peraltro non avrebbe avuto bisogno di nessuna modifica.
E’ noto che l’orso M90 è stato recentemente rimosso proprio grazie alla legge vigente ante modifica. L’impressione quindi è che la lega abbia voluto marchiare col proprio nome qualcosa di ereditato dal passato. Rattrista il dover constatare che lo fa compiendo un passo indietro nella nostra Autonomia. E’ forte il sospetto che ad aver chiesto una modifica di legge, introducendo un numero massimo ammissibile di orsi rimovibili (dove prima non c’era nulla), possa esser stato qualche riferimento romano del governo provinciale.
A preoccupare ulteriormente, il fatto che la Giunta adesso parla solo di orso e non di lupo. Contadini, allevatori e proprietari di animali sono lasciati a se stessi, in balia degli eventi e della fame dell’astuto carnivoro.
Invece noi di MCA.eu in fase di revisione della norma, abbiamo provato a stimolare la giunta attraverso la mozione riportata anche qui a seguire.
La risposta dell’assessore competente è stata un vero e proprio smacco per gli allevatori.
“Stiamo operando già al meglio, la mozione è da respingere!”
Con questa risposta da parte sua, tutti i consiglieri di maggioranza – come è loro diligente compito – al momento della votazione hanno pigiato il tasto del no. Evidentemente si sentono tutti d’accordo sul fatto che si fa già abbastanza.
Sono i consiglieri di maggioranza del Primiero (lista Spinelli) delle Giudicarie (Patt, La Civica, Lega) Fassani, della lega valsuganotta e della Val d’Adige. Solo i Fratellisti hanno provato a dire qualcosa di diverso, ma attraverso una proposta probabilmente tutta impraticabile dal punto di vista normativo. E comunque, nessuno di tutti quelli qui sopra nominati ha avvertito la necessità di elevare appunto alcuno alla sicumera dimostrata dalla giunta provinciale.
Eppure non credo che l’input ricevuto dagli allevatori delle loro valli, li induca a pensare che le cose stiano andando bene. In campagna elettorale ciascuno di loro si era proposto di portare la voce dei propri territori in seno al Consiglio Provinciale Nessuno aveva escluso il problema del lupo dai propri compiti di denuncia. Ma come si diceva in apertura, il coraggio uno se non ce l’ha mica se lo può dare. E stare in maggioranza senza creare troppe frizioni col proprio assessore, è per tutta evidenza molto più comodo del contrario.
Un ultimo appunto lo rivolgiamo al mondo degli allevatori. Se la loro voce fosse arrivata forte in fase di discussione di quel consiglio anziche ieri, non dico a sostegno della nostra mozione ma quantomeno a generare rumore intorno al problema, forse – dico forse – l’assessore si sarebbe fatto qualche scrupolo in più a bocciare la nostra mozione.