Pubblico volentieri l’accorato appello di un’affezionata lettrice. E’ un messaggio che mi ha inviato in questi giorni.
Secondo me Michele siamo un po’ schiacciati dalla presunzione trentina di sapere già e dal non volerci confrontare con chi è più bravo di noi in alcuni ambiti .
Certo, c’è la logica della strategia e dei costi in sanità. Ma è una realtà che dal Trentino si scappa per farsi curare. Se non ci mettiamo in una prospettiva di confronto con altre realtà , e anche di umiltà e consapevoli che abbiamo tanto – ma tanto – da imparare, il Trentino non potrà mai diventare appetibile per i sanitari. Rischia di diventare un cimitero per elefanti. Quale giovane verrebbe in Trentino ad imparare in un ospedale di periferia dove la casistica è bassissima ?
Io credo che dovremmo puntare a valorizzare collaborazioni, che dovremmo diventare polo di eccellenza su cure particolari, congressi, ospitare e finanziare ricerche, confrontarci, tutte cose che già ci sono in Trentino ma che evidentemente aspettano di poter fare il grande salto. Perché non lo fanno?
Credo che dovremmo ascoltare sanitari e utenti
…partire da cosa viene percepito, dal perché abbiamo un elevato numero di pazienti e sanitari che fuggono. E dovremmo avere gente un po’ lungimirante e un po’ competente in materia per fare scelte per il nostro presente e futuro. Non è semplice. Sono certa. Ma metterci un po’ di passione in quel che si fa aiuterebbe. Forse siamo un po’ schiacciati dalla logica dei calcoli e dei compromessi? Ma in sanità è una tattica che secondo me non funziona, c’è di mezzo la Persona.
Ora abbiamo un’Università di Medicina, ma dove vanno i giovani a imparare? A Cles? A Borgo? E quanti casi vedono là? Hanno medici con esperienza e casistica che insegnano? E i concorsi per nuovi sanitari? Ma tu andresti mai a farti operare da un giovane che non ha esperienza? Una banale appendicite se non sai diagnosticarla ti manda al creatore, figurati una patologia che richiede esperienza. Non bastano i robot Da Vinci per fare titoli sui giornali, ci vogliono medici competenti con passione, con esperienza, che abbiano voglia di crescere e insegnare, che possano trovare passione nel rapportarsi con il paziente.