In gran sordina, lo scorso mese, la PAT ha pubblicato i dati del turismo trentino nella loro serie storica dal 2011 al 2021.
Ovviamente riportano gravi e nitidi, gli effetti che la pandemia ha avuto sui movimenti turistici. QUI IL REPORT COMPLETO. Non poteva essere diversamente.
Come potete vedere, il grafico mostra anche un paio di dati interessanti. Innanzitutto i danni da lockdown nel ‘20/’21. Ma più in generale la curva di crescita dal 2010. Piatta nell’ultima legislatura Dellai, dalla metà degli anni ‘10 aveva finalmente ricominciato a crescere. Grazie a quali elementi di novità?
Essenzialmente tre.
- Innanzitutto iniezione di finanzia fresca nel sistema pubblico, recuperata grazie all’introduzione della tassa di soggiorno. Un provvedimento tanto osteggiato dalla lega di opposizione nella sua fase in introduzione, tanto gradita dalla lega di governo al punto da volerla raddoppiare. Strano ma vero.
- Altro merito hanno avuto i grandi investimenti nel campo della digitalizzazione. Passando da un sistema di eventi e promozione essenzialmente off line, attraverso il web si raggiunsero numeri di contatto insperati. L’eredità lasciata, anzi di una nuova grande piattaforma digitale, la GUEST PLATFORM, è ancora negli archivi degli annunci del governo provinciale. Pazienza.
- Il terzo punto aveva previsto elementi di diversificazione che promuovessero, natura, ambiente e sistema agroalimentare. Dovevano essere parte sempre più integrata al nostro successo in campo turistico nazionale ed internazionale.
Il resto procedeva a suon di consuetudini e novità che anche oggi, saggiamente, questo governo provinciale tiene in piedi. Dalle più piccole ad istant-classic sacri come è fin da subito stato il Festival dello sport.
Uno tra i tanti esempi di grande collaborazione del Trenino con il Gruppo editoriale RCS. Da decenni affezionato a Trentino, basti pensare al Giro d’Italia. Boccone da promozione nel quale affonda le zanne da propaganda anche l’attuale governo provinciale. A piene ganasce!
Insomma un mix necessario che dovrà mettercela tutta per recuperare la buona base che aveva il Trentino. A dirlo sono i numeri, le cifre della statistica. Non confutabili come sono invece le parole di qualche consigliere dell’attuale maggioranza. Condite di opinione partitica, non possono competere coi dati. Specie quando cercano di affermare che quella scorsa, è stata la legislatura peggiore della storia proprio in campo turistico.
Dalla Provincia, una nuova speranza.
A compensazione, fanno infatti tanto piacere le parole dell’attuale giunta provinciale. Il suo riferimento all’operato di quella precedente è continuo. Non manca occasione per sforzarsi a parlare del passato auto-giudicandosi come migliore.
A chi sta a cuore il turismo e dunque a noi e agli operatori questo impegno, anche mentale, rincuora non poco. Col disastro da pandemia che c’è stato, gli sforzi ci vogliono tutti. Ora, con l’aiuto del buon dio e la rimozione delle restrizioni internazionali, tra carenza di personale, caro energia e materie prime, ogni singolo muscolo della PAT dovrà lavorare all’unisono. E questo anche se il il Trentino è forte. Anche nella promozione, non parte certo dall’anno zero.
Alcune iniziative.
Il Trentino investe da decenni in strutture e promozione.
Ma da poco ha voluto fare un passo in più. Si è voluto dotare di un formidabile Consiglio di Amministrazione a capo della Società di Sistema della promozione, forbita di nuovo Direttore. Non sono mancate ATA varie e un’assemblea delle APT magistralmente presieduta. Entità tutte intellettualmente unite a lavorare su un fertile substrato ereditato dal passato, lanciate verso un ottimistico futuro. Io ci credo.
Soltanto una cosa ancora.
A questo punto, come consigliere d’opposizione non posso esimermi dal rilevare una piccola critica. Anche nel campo della promozione, nello scorso mandato nessuno si era sognato di smontare nulla di quello che era stato ereditato dal passato. Strada che vince non si cambia. Si riduce progressivamente, tutt’al più. Ad esempio…
La promozione di ambiente, natura ed agro-alimentare
Sono stati tantissimi gli eventi e gli elementi di integrazione tra natura ambiente ed agroalimentare. Sarà formidabile vederli proseguire ancora. Il solco era più che tracciato. Ricordate questi esempi?
Insomma, rispetto agli eventi sportivi (necessari), ai concerti (graditissimi specie se gestiti da privati) o ad altre forme di trapianto esogeno di turismo, questo tipo di valorizzazione -qualora riproposta e potenziata – avrebbe avuto il merito di presentarsi come fortemente identitaria. Non solo, il fatto di prestarsi bene alla frammentazione di iniziative (tante e piccole) l’avrebbe codificata a misura di valli. Anche quelle defilate dai grandi circuiti o adatta anche alle belle stagioni intermedie.
Ma da persona affezionata alla propria terra, immagino questo, un ragionamento un po’ troppo autonomista. Difficile da capire da parte di chi governa forse spinto da troppi riflettori nazionali o forma mentis viziata da una limitata esperienza lavorativa.
Ad maiora.