Destino o concorrenza casuale di eventi?
Per occasione che di ogni uomo fa ladro, o per semplice casualità, fatto sta che chi fa l’assessore provinciale agli Enti locali in Trentino, finisce vittima di questo veniale peccato. Un vizietto, insomma. Ogni Presidente della PAT che io ricordi, si è trovato in Giunta un suo “tessitore” finito a girare il Trentino alla ricerca di amministratori locali da far candidare in una propria lista.
Per Dellai fu Grisenti. Forte di un percorso che li aveva visti crescere insieme, con alterne fortune, già vent’anni fa l’Assessore dal canuto soprannome, solcava le valli della Provincia a fare scouting di amministratori locali con la voglia di crescere. Relazioni costruite ragionando sull’opportunità dei vari contributi provinciali per i Comuni portavano a rapporti intensi tra il dicastero e i sindaci di allora.
Poi venne il tempo di Rossi Presidente. Forte dello stesso titolo di studio del suo predecessore e di una ancor più evidente scuola politica, il suo braccio destro agli Enti locali, veniva direttamente da Vermiglio.
Tra caffè di parole e sogni forse troppo in là rispetto alla propria reale portata anche questo fido (?) assessore non resistette alla tentazione di praticare la prassi del reclutamento.
Vuoi che i tempi non erano maturi, vuoi che le figure raccolte dentro allo stesso contenitore, erano di troppo disparata provenienza politica, fatto sta che anche in questo secondo caso le cose andarono male.
La terza volta.
Anche il Fugatti presidente dell’oggi ha il suo tessitore. Stesso incarico di Giunta, stesso piglio suadente, stesso vizietto dei suoi predecessori. Poco importa se dai racconti di una sua militanza di gioventù emergano movimenti dalle pieghe politiche – diciamo – molto pronunciate. Oggi meglio “stirarle” (cosa non si fa per non infastidire le potenziali adesioni più sensibili).
Dico questo perché le novità introdotte da questo nuovo talent scout pare non vogliano fermarsi al singolo amministratore. Pare che la voglia di reclutamento lo spinga a tentare di arruolare anche altri, interi, movimenti politici.
Questa volta tutto sembrerebbe procedere per il meglio. Ciò che fece inciampare i suoi predecessori, oggi sembrebbe lontano. Eppure, a ben vedere, all’orizzonte di questo progetto si stagliano un paio di grossi “però”.
Il primo è tutto interno alla lista ereditata dal compianto Borga. Una piccola pur rispettabilissima aggregazione civica già forte di due capolista, pure di genere diverso. L’ingresso a Piazza Dante, si presenta coi primi due posti già seriamente opzionati in partenza. E questo, all’ambizione di un Sindaco di diventare consigliere provinciale, offre lo stesso appeal di una pelliccia in mezzo al Sahara.
Il secondo “però” riguarda l’entusiasmo col quale le liste civiche di (vero) centro, teoricamente cooptate, dovrebbero incontrare questo improbabile matrimonio. L’attuale maggioranza affronterà le prossime elezioni nazionali certa dell’accordo con Fratelli d’Italia. Qualora confermata lo farà anche a quelle provinciali. Questa presenza “puzzerebbe” fin troppo di quel nazionalismo che già oggi nella coalizione, è sufficientemente alimentato dalla stessa Lega.
Ci sono poi dei “rumors” assai circostanziati che raccogliamo come tentativo di Lega-Salvini-Trentino di cambiare pelle (politica). NE ABBIAMO PARLATO PIU’ ESTESAMENTE A QUESTO LINK.
Il progetto sembrerebbe quello di escludere PD e FdI spacciandosi come aggregazione di centro moderato. La sola presenza del Carroccio locale, sarebbe però più che sufficiente a spaventare la componente civica più tradizionaliste e più legata all’Autonomia del Trentino. Stressata dall’obbligo di una scelta così radicale questa compagine finirebbe per a portare a destra soltanto pezzi di se stessa.
Lo racconta una storia già andata in scena nell’autunno del 1998. Come allora per Andreotti, oggi a Fugatti rimarrebbe la scelta del portare con sé alle elezioni provinciali del 2023, soltanto i cocci di questi gruppi oppure i seguaci della Georgia nazionale o perché no, tutt’e due i movimenti insieme. Alla faccia di chi vorrebbe tenere lontana l’Autonomia dallo Statalismo.
Questa trama così complicata evoca quella del film che casualmente offre il titolo a questa mia breve riflessione politica. Il copione di questo remake, l’ho messo nero su bianco, curioso di vedere come andrà a finire perchè io, onestamente, non sono ancora in grado di fare previsioni.