La cronaca politica di queste ultime ore riporta alcune notizie piuttosto interessanti solo all’apparenza sganciate tra loro.
Si parte dall’escalation che il peso politico di FDI potrebbe rivestire nell’ormai imminente campagna elettorale e successivo governo. Stando ai sondaggi anche il Trentino, a modo suo, potrebbe contribuire a sostenere il più anti-autonomista dei partiti nazionali.
Ebbene, nel gioco delle alleanze, i candidati del centrodestra trentino finiranno per fare proprio questo. E lo stesso Fugatti travestito anche lui come il lupo nel letto della nonna di Cappuccetto rosso prova ad indossare la cuffia da moderato. Da capo coalizione quale è, finirà per rivestire il ruolo di coordinatore di questo letterale scempio per la nostra Autonomia. E non sarà solo. C’è infatti chi, più o meno inconsapevolmente, finisce per alimentare il sostegno a FDI in modo ancor più “incappucciato”. Sotto il paravento del civismo, va osservato che chi alimenta le liste satellite del duo FDI&LEGA, porterà acqua al mulino degli statalisti; a settembre in ottica nazionale, il prossimo anno per il governo della Provincia.
Sostenere gli eredi dell’MSI, di AN e/o della destra vera, non è una convinzione che sta propriamente nelle corde dei trentini. Ecco perché domenica scorsa nel farlo notare, ho toccato qualche nervo scoperto. Due “passionarie” di questo nuovo civismo, in una lista che ne assume il nome, qualche giorno fa si son prese la briga – cercando visibilità sui media locali – di negare spudoratamente questo evidente stato di cose. Io mi ero limitato a commentare l’attivismo degli assessori agli Enti locali che in queste ultime legislature, hanno fatto incetta di amministratori locali in cerca di una scorciatoia per piazza Dante.
Nulla a che vedere col diritto di ciascuno di esprimere la propria idea e offrire la propria disponibilità a candidare dove meglio crede. L’appunto che elevo se mai è un altro. Ed è rivolto proprio a chi cerca di mettersi la cuffia della nonna nella metafora di cui sopra per portare il vestito di espressione civica e dunque moderata. Non devono convincere me. Lo spiegheranno agli elettori.
Chi sostiene Fugatti, sostiene Salvini, Meloni, e tutta la destra da sempre più nemica dell’Autonomia.
Intendiamoci, nessuna recriminazione. Lo sappiamo che noi trentini siamo così. Votiamo e adottiamo opinione politica tanto frastagliata e che assomiglia piaccia o no, sempre più a quella degli italiani.
Gli autonomisti alle nazionali.
Un piccolo baluardo di coesione politico-partitica rimane ancora nel vicino Sudtirol. Almeno in qualche collegio i cugini altoatesini si potranno permettere il lusso di non agganciarsi a nessun schieramento nazionale. ma non in tutti. Per questo è assai probabile immaginare che l’SVP cercherà un accordo a livello locale con dei movimenti che contribuiranno all’elezione dei loro rappresentati. Questo avverrà dove la percentuale bulgara di voto degli autonomisti è ormai uno sbiadito ricordo. Il collegio senatoriale di Bolzano ad esempio potrebbe essere uno di questi. E c’è da scommettere che in quel sostegno fuori dal suo perimetro l’SVP lo saprà valorizzare immediatamente alle nazionali e il prossimo anno per le provinciali.
Nel frattempo il PATT potrà portare il suo contributo sul listino regionale proporzionale per la Camera. Sul resto dei collegi a livello provinciale mi è parso di capire che la direzione del partito al quale appartengo ha già comunicato che invece intenderà non scegliere.
Non sta a me giudicare o proporre una linea diversa da quella che pare ormai segnata dal partito che mi sento con onore di rappresentare. Suppongo però che da consiglieri provinciali sarà assai difficile sottrarsi alla campagna elettorale o suggerire di non schierarsi alle persone che quotidianamente ci chiederanno un consiglio o un’opinione.
Il livello personale di ciascuno di noi finirà per emergere e ciascuno contribuirà a sostenere la compagine che più sente propria.
E’ inevitabile. E con le premesse in apertura a questa mia breve riflessione sopra, mi sembra piuttosto chiaro quale non potrà essere la mia.