Il sogno di Fugatti sta per diventare realtà. Perché in fondo, che lui sperasse di avere gli autonomisti dalla sua, l’ha sempre dichiarato. Così quando l’ala destra del Patt si è presentata al suo cospetto a chiedere poltrone in cambio di sostegno, il suo sì è stato molto facile da dire.
Meno facile invece è stato per la corrente oscura del PATT, convincere l’intera base autonomista a cambiare collocazione d’arco costituzionale dopo 25 anni di militanza e protagonismo nel centrosinistra autonomista. Per questo le “pillole indorate” della dirigenza di partito sono servite a poco. A smascherare fiumi di comunicati stampa pieni di fumo e ipocrisia, non ci sono soltanto l’evidenza e gli annunci dei “fratellisti”. Rumors romani, danno in queste ore, sempre più per certo l’accordo di Lega e Fdi anche a livello Trentino. Inglobando quel che resta del povero Patt. Perché a credere ancora alle rassicurazioni della dirigenza di partito, sono rimasti davvero in pochi. E il tatticismo temporale per tentare di sdoganare l’inaccettabile col metodo dei piccoli passi affiora sempre più.
Entro breve, gli autonomisti storici si troveranno alleati dei discendenti politici di Almirante. Con la benedizione del vecchio caro Durnwalder. Il quale, chiamato dalla stampa locale in evidente aiuto al Patt, è arrivato a sdoganare persino Fratelli d’Italia. Alla faccia del compianto collega Silvius Magnago.
Ci avrà provato contando sul fatto che tra le file di un partito di raccolta c’è di tutto. Ci sono dunque destroidi impenitenti, ex leghisti, conservatori e persino imprenditori che hanno tutto l’interesse a coltivare amicizie governative. Ma c’è anche l’ala sociale, quella sensibile agli argomenti legati alla solidarietà, quella lontana dallo statalismo e dal nazionalismo. Quella che non si piega all’offerta di poltrone, quella che non abbocca al racconto di un inverosimile progetto politico dove la lega lascerà FDI alla finestra vincendo col solo aiuto delle civiche e del PATT.
Questo trasformismo non fa per noi. In CasaAutonomia.eu ci sentiamo affezionati a quell’alveo ideologico che occupiamo da 25 anni. E abbiamo tutta l’intenzione di rimanerci evitando di farci trascinare dal pifferaio magico che è la destra nazionale.
Ecco perchè i fatti di queste ore, cioè quello che stanno combinando gli autonomisti storico identitari, spiegano molto bene il perché del nostro Movimento. Rendono palese il senso della creazione di una nuova lista civica autonomista. Avrà il pregio di essere l’unico schieramento popolare e progressita a rappresentare gli autonomisti in seno all’Alleanza democratica per l’Autonomia.
Non siamo in pochi e non siamo nemmeno i più contrariati. In queste ore ci sono dei tesserati che hanno deciso di bruciare la tessera di partito e postare l’orribile gesto sui social. Oppure hanno scelto la strada della dignità esprimendosi in un assordante silenzio
I “ve l’avevamo detto” ormai contano poco. Purtroppo la strada è tracciata e la romanizzazione del PATT è pressoché completa. Lega, Fratelli D’Italia, tutto il peggio che l’Autonomismo più genuino ha sempre combattuto ora fa parte indegna di quel che resta dell’orgoglio di uno splendido fiore alpino.
Di Michele Dallapiccola