Come ad ogni aggressione, falso attacco, momento di pericolo o fatti particolarmente gravi come quelli di cronaca di questi giorni, torna prepotente sul tavolo del dibattito pubblico e della politica il problema generato dalle normali difficoltà di convivenza dei grandi carnivori con l’uomo.
Di questi, non è possibile fare di ogni erba un fascio perché a ben vedere la questione che riguarda la gestione dell’orso è completamente diversa da quella del lupo.
Rispetto al primo, l’orso è una specie a fortissimo rischio di estinzione per la quale vigono severe regole e protezionistiche. (Sul lupo dove valgono le stesse leggi, il pericolo di estinzione non c’è più.)
La dieta del plantigrado, inoltre pur comprendendo talora la carne è tendenzialmente onnivoro vegetariana.
Il problema però si genera comunque con soggetti antropizzati che hanno perso il timore verso l’uomo magari. Ciò avviene quando sono “foraggiati” da cuccioli oppure in due casi biologici particolari: i maschi in calore e le femmine con cuccioli possono in qualche maniera temere l’avvicinamento dell’uomo per gelosia o per paura.
Per questo possono reagire in maniera inconsulta. Sembrerà ridicolo ciò che sto per affermare ma la nostra fortuna di specie è che l’orso non ci calcola prede. Anzi cerca anche di evitare quella che per lui può essere una vera e propria colluttazione. E’ poi vero che il falso attacco i morsi o i graffi di questi animali sono sufficienti a mettere in pericolo la vita di un uomo ma nelle intenzioni dell’Orso sono solo un leggerissimo semplice avvertimento.
E quindi che cosa dovrebbe fare un governo che si rispetti?
Non occorre inventare nulla, basterebbe semplicemente mettere in pratica tutto quello che è già scritto. Le regole di gestione dell’Orso sono contenute nel Pacobace. Questo è l’acronimo della definizione degli indirizzi di gestione dei grandi carnivori delle Alpi Centrali.
E’ li che sono già state definite da un pezzo tutte le azioni dell’uomo in rapporto alla sua convivenza con l’orso. E’ lì che si prevedono una serie di attività preventive di gestione, di mitigazione, tutela del rischio e di sviluppo delle più complete strategie di convivenza con questi animali. Si badi bene per favorirne la massima salvaguardia della specie riducendo al minimo e possibilmente a zero i pericoli per l’uomo.
Invece, come abbiamo potuto constatare, questo governo provinciale è passato da una fase pregressa a quella amministrativa dove in completa inconsapevolezza inveiva contro tutto e contro tutti. Alcuni consiglieri provinciali di maggioranza, invocano ancora senza nessun pudore severe politiche di abbattimento senza pensare che severissime norme nazionali ed europee rendono questo Intendimento un’autentica panzana.
Ma una nuova serie di attività innovative nel campo della formazione e informazione avrebbero forse aiutato? Radiocollari moderni più efficaci, più numerosi e più tecnologici, avrebbero meglio rivelato l’home range e gli spostamenti degli animali?
Insomma le novità rispetto a quanto sappiamo sono davvero poche. Quindi non credo riusciremo a vedere un governo provinciale, togliere la testa dalla sabbia e partire con un deciso programma di sorveglianza dei carnivori. Non spero più di vedere intensificata l’attività di radiocolaraggio. E monco sarà anche il monitoraggio degli animali. Andrebbe riportato a cadenza annuale anziché biennale come è stato fatto ora. (per risparmiare cosa?). Non vedremo mai la Giunta provinciale impegnata in una precisa attività di formazione informazione della popolazione coinvolta, attivando contestualmente una precisa e diffusa campagna. Si tratta di incontri col territorio e contatti con la popolazione dove è troppo facile ricevere contestazioni per sopportarlo.
Infine si dovrebbero strettamente implementare le opere di prevenzione. Non solo a protezione degli animali domestici. Ma anche della popolazione e delle sue normali attività di vita. E’ emblematico il caso dei cassonetti anti orso. Un progetto nel cassetto da inizio legislatura e solo adesso che il mandato sta per finire, comincia lentamente a strutturarsi.
Insomma la cosa da dire chiara ai trentini è che purtroppo per noi e (mannaggia) per chi se l’è inventata sta benedetta reintroduzione, (per la cronaca il governo Andreotti) dell’orso non ce ne libereremo più. Con grande gioia dei più è grande delusione dei meno. Certo è che la politica dovrebbe cominciare a dire la verità. Quanto al caso di questi giorni sapete come andrà a finire? L’attuale governo provinciale è estremamente attento ad evitare atti che generino dissenso pubblico di particolare estensione. Mai si è speso per azioni di particolare coraggio.
Finirà come con l’inceneritore.
Fugatti dirà che è da abbattere senza abbatterlo davvero, in attesa di Ispra (sperando che dica di no) o di una cattura che guarda caso rallenterà come quella di M49. Fu lasciato scorrazzare sul Lagorai attendendo per catturarlo il periodo delle elezioni comunali.
E qui ci scommetterei un milione che per questo orso la lega farà come per la localizzazione dell’inceneritore. Ci vuole, certo, ma se ne parlerà dopo le elezioni.
Noi invece non abbiamo nessun timore, perché raccontiamo la verità, a costo di essere impopolari. Del lupo scriveremo domani. Di tutti e due invece venerdì prossimo sera, vi aspettiamo a Fornace.