Se c’è una cosa che abbiamo sempre criticato nel governo del cambiamento interpretato da questo centrodestra è proprio quello fatto tanto per cambiare, per cancellare ciò che era stato proposto da quelli di prima.
Oggi ci troviamo in piena emergenza idrica. La siccità e la situazione difficile sono un fatto grave che per quanto imprevedibile non si può certo definire inaspettato.
Tanto che le amministrazioni del passato avevano investito pesantemente su questo settore.
Parlano di cifre impressionanti, di valori intorno ai 100 milioni di euro, stanziati in periodi difficili, badate bene non certo questi di vacche, ingrassate dal PNRR. A questo link un resoconto del 2018.
Letto con gli occhi di oggi fa davvero venire il nervoso. Avevamo impostato un Piano dove si sarebbe dato il là ad una nuova stagione di investimenti. Tutti improntati a proiettare un piano di azione di risposta alla siccità.
Invece no, si è voluto cancellarlo, senza reintegrare le risorse altrove allocate. Anzi, la lega al governo del Trentino ha risposto con un “piano strade” milionario sul quale è opportuno fare un inciso. In fatto di sicurezza stradale non si specula né si può attendere. Alcune opere sono attese da anni per davvero. Hanno un valore strategico locale enorme sia per qualità di vita dei residenti che ritorno economico. Cito tra tutte la variante di Pinzolo.
Ma quante poi tra le altre varianti, ponti e gallerie, promesse ed impegnative per il Bilancio provinciale possiamo dire che abbiano la stessa caratteristica di utilità ed urgenza rispetto ad un deciso Piano acque che preveda un accurato ripristino della rete civile e un articolato piano di implementazione di numero e capacità di accumulo dei nostri bacini artificiali?
Il tempo stringe, i problemi sono gravi ma questa amministrazione, in fase terminale di legislatura, pensa agli annunci e al voto facile. Che arriva davvero con la promessa di un’opera stradale?