Il 25 aprile. La piazza tra doveri morali, ipocrisia e persone che ci vanno perchè ci credono davvero.

Da Michele Dallapiccola

Un gran “daffare” sui media di oggi. Tutti a rifiutare il fascismo: ci mancherebbe. Perchè purtroppo di quel sapore ne abbiamo ancora in bocca. Non fosse solo per i ricordi di chi ha raccontato. Di chi ha vissuto a sufficienza per farlo. La loro memoria riporta l’amaro, l’acido, financo il caustico.

Anche se poi, c’è chi conserva soltanto ciò che vuole ricordare. 

Eppure, quel periodo, quelle idee, purtroppo sono ancora tra noi. Il genere umano ne è pregno. 

Quando rifiutiamo l’altro, il diverso, l’aiuto. Quando ci chiudiamo nell’autarchia, nel bastare a noi stessi, nel difendere valori che alimentano l’io e uccidono il noi. 

Vai poi tu a spiegare ai giovani che di quelle idee non è vero che certi partiti non sono ancora pregni. Vai poi tu a cercare di convincere tutti che in fondo no, non è più così. 

Anche noi di Casa Autonomia, insieme a tanti, tantissimi movimenti politici ci crediamo poco. 

Per questo stiamo lontani da quell’autonomismo tradito dal desiderio di contare e di governare. Quello che prova a seguire le mode del momento. Cercando di far finta di niente. Provando ad ignorare che i suoi colleghi di coalizione, quelli che sta sostenendo in alleanza, in fondo di quelle idee lì son proprio farciti. I contratti di governo non mettono certo al riparo da obbligate assunzioni di responsabilità. Quelle che noi non vogliamo. 

Non vogliamo dimenticare, non vogliamo questa responsabilità. Buon 25 aprile a tutti.