Alla fine il copione è rispettato. Ciò che resta del PATT è stato trascinato nel sottoscala della destra nazionale. Un gioco lento, uno stillicidio che parte da lontano e che ha lasciato di stucco molte persone.
Sul palco, i vari dirigenti ripetevano parossisticamente “mai con Fratelli d’Italia!”
E invece con quei fratelli ci sono andati eccome, scalzando qualsiasi accordo pregresso. Perché dovete sapere che nelle sacrestie di piazza Dante i più informati tra loro andavano sbandierando un accordo firmato con Fugatti. A ciò che resta degli Autonomisti sarebbero dovuti andare un paio di posti in giunta e un paio di posti nelle Partecipate della PAT. E “chissenefrega” della Gerosa.
Ora invece, al grido di “andiamo a comandare” si digeriscono i Fratelli nazionali e si fanno scippare scena e posti promessi in giunta. Negando per primi tutto quello che fino ad ora si era raccontato.
Gli Autonomisti accanto alla Fiamma (tricolore)non si possono davvero nemmeno guardare. Anche i meno ferrati in storia e cultura politica ne avvertono lo stridore. Dopo settant’anni di coerente, onesto, strenuo tenere le posizioni politiche, storiche e culturali di un movimento, arriva un salto di Arco costituzionale davvero incredibile. Per giustificarlo si sbandiera l’accordo col candidato presidente per un programma fatto di sei banalità che ogni politico sottoscriverebbe in qualsiasi momento.
Eppure, per Fugatti quest’alleanza non sarà un buon affare. Nonostante qualche punto percentuale in più, contribuirà a darlo quella fusione tra partiti annunciata pochi giorni fa.
In una sorta di sindrome di Stoccolma in salsa politica, ciò che resta degli autonomisti si è fuso con ciò che resta dei dorotei. Forza che per anni fu da loro affrontata in opposizione.
C’è ancora una speranza.
Oggi quegli Autonomisti schifati da tale abominio politico potranno scegliere tra un paio di opzioni alternative.
La prima è CasaAutonomia.eu, caratterizzata dalla coerenza di percorso autonomista nel centrosinistra. Un valore da votare per chi apprezza questa forma di onestà.
In alternativa, ci saranno molti autonomisti identitari militanti nel terzo polo di Sergio Divina e dei suoi sostenitori. Completeranno l’offerta alternativa all’incomprensibile scelta che, ciò che resta del PATT ha voluto intraprendere. E per il quale, per tutti i motivi di cui sopra, si profila il peggior risultato di sempre