Sono stati molti gli Enti Locali che in questi giorni hanno predisposto nuovi bandi di gara per l’assegnazione dei propri pascoli di malga. Ed è una vera soddisfazione constatare come queste Amministrazioni abbiano cercato di gestire un delicato momento. Un passaggio basilare per arrivare ad assegnare nel maggior grado possibile le malghe del Trentino ai nostri allevatori
Già dal 2015 la Provincia invitò i comuni a fare proprio, per l’assegnazione delle malghe, un nuovo disciplinare tecnico-economico per l’affitto delle malghe di proprietà pubblica. Lo fece dotandosi di un “BANDO-TIPO” attraverso una delibera che presentai alla Giunta Provinciale di allora (per i curiosi la n. 731 del 6 maggio 2015).
Alle Amministrazioni proprietarie vennero finalmente fornite indicazioni chiare riguardanti le modalità di affidamento degli alpeggi e delle strutture di malga. Con la raccomandazione, laddove gradito e percorribile di ricorrere preferenzialmente alla trattativa diretta.
Il provvedimento arrivò dopo un percorso condiviso che coinvolse il Consiglio delle Autonomie Locali, i sindacati agricoli e le strutture provinciali.
La Giunta provinciale approvò lo schema-tipo di disciplinare tecnico-economico, la documentazione necessaria per la consegna e la riconsegna dei pascoli e relative infrastrutture, le linee guida per disciplinare le modalità di affidamento delle superfici a pascolo e delle relative strutture di malga, nonché i criteri relativi ai requisiti e agli elementi di valutazione dell’offerta.
Ottime opportunità per la zootecnia trentina.
Già dal 2016 è dunque possibile per i comuni trentini, utilizzare questo nuovo disciplinare tecnico-economico. Come ogni prassi, specie se impegnativa, trovò nelle sue prime applicazioni qualche sindaco poco attento a questo aspetto di filiera corta. Qualche bando finì per privilegiare esclusivamente aspetti economici permettendo l’assegnazione di alcuni pascoli estivi ad aziende non trentine.
Oggi, e per come si è visto in queste settimane, l’assegnazione secondo il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, si traduce in condizioni più favorevoli per i nostri allevatori. Per le malghe, infatti, accanto al criterio economico saranno richiesti anche requisiti di qualità, quali la disponibilità a lavorare il pascolo. Sarà molto importante anche l’esperienza vantata nella lavorazione dei formaggi tradizionali locali e la monticazione di bestiame autoctono.
Un passaggio importante che ha cercato di “restituire” la gran parte delle malghe, agli allevatori trentini.
Scrivo questo affinché non cali l’attenzione su questo tema. Che gli amministratori ed amministrativi impegnati in queste selezioni, non calino l’attenzione per preservare un settore sempre più delicato