SPOSTAMENTI A DESTRA

Da Michele Dallapiccola

Gli immondi epiteti di una figura di vertice della lega hanno offuscato la cronaca e gli animi della politica trentina. Mi unisco anch’io al coro delle persone tristi ma non sono sorpreso.

Purtroppo la convivenza in consiglio, a queste scene ci ha drammaticamente abituati da un pezzo. Anche se non si dovrebbe farlo mai. L’aggravante è che questo fatto increscioso ha posto in ombra il resto della cronaca politica e invece va pesantemente commentato. Anche perchè, un po’ sotto traccia, non è certo sfuggito all’osservazione dei più attenti. 

Lo spostamento a destra della lega & i suoi cespugli. 

Penso che in principio l’operazione sia stata frutto di un movente tutt’altro che alto. Molto più semplicemente, un sillogismo convenientista. FdI è in ascesa in Italia. Prossimamente lo sarà anche a Trento. Aderire a FdI garantirà la rielezione al prossimo turno. Punto.

Ora la questione assume una dimensione completamente diversa. Perchè?

Perché denuda il pensiero politico della compagine leghista. Mette in piazza l’indole sociale del gruppo al governo del Trentino. Quella che noi moderati del Patt, da ormai più di tre anni, ci sgoliamo a denunciare. Il nazionalismo come elemento accettabile, l’anti solidarietà intesa come chiusura e guida delle proprie azioni di governo.

La pesante presa di posizione degli ordini religiosi

Riflettiamo su quanto pesante sia stata in tal senso la presa di posizione degli ordini religiosi di questi giorni, riguardo alla sconclusionata gestione leghista dell’accoglienza. Sono arrivati a disporre un documento unitario! QUI IL LINK COMPLETO

Preciso che detesto chi strumentalizza la religione a scopo politico. E’ un fatto intimo e ciascuno ha diritto a relazionarsi come crede alla propria spiritualità. Ma una cosa è giusto ricordarla. Nel suo Statuto, il Patt definisce la sua azione politica come ispirata alla dottrina sociale della chiesa. Può rimanere impassibile di fronte a questi atti di denuncia? Che in fondo si rivolgono alle azioni che ha compiuto proprio quella stessa lega la cui vera indole viene sempre più alla luce. Specialmente in queste ore.

In un partito di raccolta, convivono molte anime. 

Tra noi, c’è chi sente vicini anche i temi tipici del pensiero solidale: è la nostra ala sociale. E c’è chi è più determinato nelle questioni di principio, di meritocrazia, di bisogno di regole e di indirizzi precisi. La nostra ala identitaria. Ma nessuno di noi accetterebbe che lo Stato, prevarichi la Provincia, nessuno di noi accetterebbe di abdicare all’esercizio di quel grande privilegio di responsabilità che si chiama Autonomia. Come sta dimostrando in queste ore la maggioranza Trentina, abbracciando proprio le forze che nel loro DNA politico portano scritte queste storture

Ora, se qualcuno – io no – nel Patt ha ancora qualche dubbio sul dove posizionarsi politicamente, se manifesta possibilismo al pensiero di allearsi con una lega moderata, oggi ha capito che qui di moderato non c’è nulla.

Anche se qualche elemento di questa maggioranza, sornione, da qualche tempo sta cercando di manifestare simpatia e disponibilità verso qualcuno tra noi. 

Adesso il gioco è chiaro. 

Con una base che scricchiola, i salviniani trentini provano a rinforzarsi (anche) al centro. Anche perché qualche elemento che transumerà a destra dell’emiciclo, lo avranno ancora.

E’ un bene per noi. Ci apre gli occhi. Ci conferma che tutti i discorsi di moderazione e di posizionamento al centro che stiamo facendo in questi giorni sono giustissimi. Il Patt accoglie principi che fanno parte anche della cultura di destra ma non potrà mai tradire le sue origini alleandosi con degli statalisti.