Sono preoccupato. Un epocale scontro sta per consumarsi in giunta provinciale.
Una parte dell’esecutivo, illuminato dalla propria vocazione green, verde – vorrei dire quasi da ambientalista della prima – ora si azzarda in slanci di coraggio assolutamente lodevoli.
Dall’altra l’impegno costruttivo tipico delle persone del fare – che con umiltà e concretezza hanno fatto grande il Trentino di oggi – continua col suo progetto pan-costruttivo promettendo nuovi impianti in ogni luogo ed in ogni dove.
In questo c’è sicuramente lo zampino intellettuale e di portato esperienziale di Trentino Sviluppo. L’aria nuova che è stata iniettata nel Cda ha conferito slancio proprio nel campo più opportuno: le politiche di sviluppo industriale ed artigianale del Trentino, con particolare riferimento al respiro internazionale. È sicuramente nell’ottica di questo grande bagaglio culturale custodito ora dal braccio operativo della PAT di Rovereto che si consumerà il dramma.
Come si coniugheranno queste cose?
Come riusciremo a gestire l’immagine di Provincia “green” con una così potente spinta alle spalle?
È una delle grandi sfide che la lega dovrà affrontare. L’attesa di capire come affrontare questo rebus è per fortuna limitata. Entro un anno o poco più saremo già in campagna elettorale per le nazionali. È lì, come si suol dire il taglio del prato sarà evidente.
A pensarci bene, mi sento più sereno.
PS: nella foto in copertina gli impianti della “Castellazzo”. Rimasti da sempre esclusi da proposte innovative di rinaturalizzazione del Rolle. Il sospetto che questo sia avvenuto perchè la loro rimozione non avrebbe compromesso il futuro di San Martino, serpeggia fra molti.