Proveremo in questa breve sintesi a fare un po’ di cronistoria di quello che è successo in Provincia di Trento intorno a questo trinomio, giustappunto in questi ultimi 3 anni.
2018
La lega va al governo del Trentino ed eredita il piano acqua Val di Non con una prevista dotazione di 6 milioni di euro.
Alla prima manovra di bilancio utile, la lega li cancella. Ci riesce talmente bene, al punto che questa settimana dai banchi del Consiglio, l’Assessora afferma di non averne mai sentito parlare. A QUESTO LINK IL COMUNICATO STAMPA DELL’EPOCA.
2019
Dalla PAT arriva solo un silenzio tombale. Dal comparto agricolo emerge fortissima preoccupazione.
2020
Pare che dallo Stato arrivino fondi disponibili anche per il Trentino sul bando dei piano irriguo nazione. Dalla maggioranza continua il silenzio tombale.
2021
Inverno.
Da più di un anno è nota l’informazione che ci saranno fondi disponibili. Scriviamo numerosi atti politici formali. Questo sotto è l’ultimo dei tanti.
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Primavera
Dalla Val di Sole, la giunta torna con la “coda tra le gambe” e dopo aver proposto un tubone da 50 milioni di€ per prelevare acqua da Pejo e portarla in Val di Non. A parte assenso non ci sono i fondi.
Estate
Confermata la disponibilità di fondi nazionali sono un ventina i CMF che si attivano per arrivare a depositare in tempo i progetti di nuovi impianti irrigui.
La Val di Non si attrezza e trova delle soluzioni che costerebbero la metà e potrebbero risolvere molti problemi irrigui della valle, rendendo inutile il progetto “tubone” da Pejo.
Autunno
La giunta, “al fumo delle candele” offre il proprio assenso ai progetti da depositare appena in tempo utile per poterli prestare in sede ministeriale. Nel frattempo propone una legge che permetta anche al consorzio trentino di Bonifica di effettuare servizi nonostante la federazione dei consorzi li abbia praticante già predisposti tutti.
Oggi.
Esce la graduatoria del bando. Per finanziare tutti i progetti presentati il Ministero dovrebbe mettere a disposizione 1,6 miliardi di €.
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Come previsto sono 880 i milioni € disponibili con ulteriori 440 in arrivo. I progetti inseriti potrebbero venir finanziati solo con estrema difficoltà. Come e successo a quelli della Sicilia che si trovano in posizione a piè di lista. Questa condizione sull’Isola ha scatenato una serie di proteste tali e tante da ipotizzare richieste di dimissioni. A QUESTO LINK TUTTI I TITOLI DI QUESTA NOTIZIA
Cosa rimane di questa triste vicenda?
Che il territorio ha deciso qual è la strada MAESTRA per risolvere i propri problemi di natura irrigua. Sarà necessario attendere e sperare che da Roma arrivi qualche buona notizia. Anche dai banchi del Consiglio a lega continua a dare risposte evasive e la preoccupazione rimane. A QUESTO LINK LA NOTIZIA COMPLETA
Nel frattempo, è il caso che la Provincia si rimbocchi le maniche e si rinfreschi la memoria, recuperando lo spirito del PIANO ACQUA VAL DI NON ripensandolo e proponendolo anche su scala provinciale.
Le soluzioni ora ci sono, le hanno progettate i territori. Ora la strada è tracciata.