Che anche quella di soggiorno sia una tassa antipatica a tutti è un dato di fatto.
Certo da quando è stata istituita il Trentino ha cercato di lenire il disagio. Per questo è stata messa a disposizione di turisti e imprenditori proprio nella zona dove viene raccolta. Con la vecchia legge il gettito della tassa di soggiorno ritornava direttamente ai territori maggiorato del 40% circa attraverso un fondo perequativo
La tassa come prevista da noi nella sua prima introduzione
Oggi invece gli albergatori si trovano ad effettuare questa antipatica operazione con una prospettiva diversa rispetto al passato. L’introito di questa imposta che finirà nel grande calderone provinciale, diviso tra mille confusi rivoli.
Assessorato, Tavoli vari, CDA della TN Marketing, ATA, Ambiti, Comuni che non sanno più da che parte aderire, fusioni di Ambiti ancora in fieri: sono solo gli accenni a tutte le azioni della politica assai poco chiare al singolo imprenditore.
In gran sintesi, sul dove investire il frutto della sua raccolta della tassa di soggiorno – ora – il sistema turismo provinciale voluto dalla lega, contiene cinque o sei livelli decisionali.
L’aument-ino della tassa durante l’anno del Covid
Per carità, si presume tutti a favore del sistema turismo. Visti da dietro al bancone di una qualsiasi reception di hotel sembrano quasi nascosti e sparsi dietro ad una grande nebbia. Ma la lega, non paga di tutto questo, ha deciso di colpire queste persone proprio alla vigilia di uno dei momenti più spiacevoli del Post covid. Con la funesta ombra di restrizioni sanitarie all’angolo!
I nuovi importi con gli aumenti del modello lega-Failoni
Se non ci siamo persi qualcosa, secondo un inspiegabile disegno della maggioranza, a partire da questo mese la tassa di soggiorno sarà computata in valore praticamente doppio rispetto alla sua prima introduzione.
Forse albergatori e turisti avevano altro a cui pensare!