Per esercitare (bene) il mestiere del Consigliere provinciale/regionale, qualche attrezzo ci vuole.
Posto che l’ufficio inteso come sede viene concesso in dotazione dalla Provincia, rimangono necessari un paio di strumenti che uno si deve portare da casa.
Il primo è gratuito e si chiama buona volontà. Serve per leggere documentarsi e preparare gli atti politici.
Il secondo è un’automobile, mezzo con la quale muoversi in provincia ed essere presenti sul territorio. E’ una vera e propria moltitudine di persone quella che ogni giorno ci contatta. E’ davvero impensabile che possano tutti venire a trovarci a Trento in Sede Gruppi Consiliari. Lì infatti studiamo e ci prepariamo secondo quanto è proprio del nostro dovere.
Mozioni, interrogazioni, disegni di legge sono gli atti politici che ciascun consigliere ha la facoltà di predisporre. Nessuno è obbligato se non dai cittadini che lo hanno eletto a fare nulla. Si fa ciò che si sente il dovere di fare. Per quanto mi riguarda questo avviene in collaborazione con tutto il Gruppo Consiliare, ma particolarmente con la collega Paola Demagri. Ebbene, in questo primo triennio, abbiamo predisposto e depositato 580 atti politici. Considerato che un anno lavorativo conta circa 200 giorni, significa che ne è praticamente stato depositato uno al giorno. A QUESTO LINK il collegamento con il sito istituzionale.
Quanto detto sopra si svolge essenzialmente negli orari di ufficio dove si lavora in maniera libera o partecipando alle commissioni, all’ufficio di presidenza o alle sedute di consiglio provinciale.
Lavoro in… mobilità!
Vi è poi la parte “territoriale” del lavoro dove ci muoviamo com’è giusto che sia, con la nostra autovettura. Ebbene, ieri mi sono preso la briga di fotografare il contachilometri della mia autovettura proprio nella giornata del suo terzo compleanno. Le restrizioni da Covid hanno parzialmente ridotto l’attività ma non hanno impedito all’infallibile strumento di segnalare che finora, considerando anche una singola autovettura, abbiamo percorso circa 116000 km. In pratica un giro del pianeta Terra all’anno. Da considerare inoltre che non sono compresi i chilometri che percorro da passeggero quando, in ecologica modalità di car pooling, salgo sulla vettura dei colleghi.
Quella itinerante è senz’ombra di dubbio la parte più gradevole del nostro lavoro. Ti fa far tardi, sempre molto tardi ed è così per molte serate. E’ l’unico modo per registrare il polso della situazione. Con una certa rispondenza alla realtà. Lo permettono soprattutto le parole delle numerose persone che incontriamo ogni giorno e alle quali dobbiamo tutto il nostro impegno.