Saranno in tanti ad attendere questa ghiotta opportunità. Sarà una gioia per grandi e piccini. Perchè sul valore di questo meraviglioso evento non c’è nulla da eccepire.
Qualche considerazione in più la richiede la valutazione del contesto socio politico, del tempismo e di tutte le criticità con le quali arriva questa proposta
In 120mila a Mattarello.
Ho cercato di capire come si potrà sviluppare la strutturazione dell’area cercando di attingere a degli esempi.
Nella recentissima storia dei grandi concerti italiani, ce n’è uno che calza a pennello. Il “Liga” nazionale a Campovolo. Nel 2011. Anche lì arrivarono 120.mila persone come si pensa potrà essere a Trento.
L’area però era di 195 ettari. Avete capito bene CENTONOVANTACINQUE ETTARI. A Mattarello, 20. VENTI. Dunque, a conti fatti, significa che 120 mila persone dovranno stare perfettamente dentro a 200mila metri quadrati, palchi, accessi, disbrighi e aree di servizio compresi. Le noie non finiscono qui.
Maggio è uno dei mesi più piovosi dell’anno. E in Trentino, certi anni, piove ogni giorno.
Bene! Avete mai provato a camminare in un prato seminato da pochi mesi, dopo una pioggia?
Nel frattempo c’è da augurarsi che non succedano alcuni inconvenienti. Volete sapere quali? Proviamo ad analizzare la situazione politica dentro alla quale la Provincia si appresta ad avvicinarsi al momento del concerto. Con alcuni quesiti. L’epidemia sarà davvero conclusa?
La preoccupazione, le restrizioni, il green pass, saranno diventati un ricordo del passato? Perchè ragionando a buon senso, saremo tutti impegnati a gestire la terza dose di richiamo al vaccino con annesso qualche rigurgito di variante. Inoltre, siamo sicuri che l’opinione pubblica vivrà come positiva, la percezione della preziosa kermesse?
I lavori in sospeso
Va considerato che la cronaca del momento sarà probabilmente caratterizzata da alcuni aspetti dell’operato della politica che nulla hanno a che vedere col concerto. Ne ipotizzo alcune:
- Nonostante le promesse, i punti nascita, di Arco o di Tione ad esempio, saranno ancora chiusi
- Il problema delle guardie mediche sarà ancora grave e diffuso
- I medici e il servizio di medicina di base saranno ancora in un numero inadeguato
- L’ospedale di Cavalese sarà ancora lì, tutto da ristrutturare
- Non sarà ancora partita la realizzazione di nessuna delle grandi opere da qualche decina di milione all’anno promesse ad inizio mandato nel numero di almeno una all’anno.
- Nelle comunità di valle ci sarà ancora il commissario
- Gli orsi e i lupi saranno liberi di riprodursi in grande serenità. Così come i cinghiali.
- Il turismo starà ancora arrancando nei numeri. Riforma confusa, incertezze di mercato.
- L’acqua per le mele in val di non continuerà a scarseggiare
- La Valdastico sarà sempre più vicina. Alla Vallarsa.
- Il progetto dello stadio del ghiaccio di Pinè sarà ancora nel computer dei tecnici.
- Del Collegamento San Martino – Passo Rolle, nessuna traccia.
Tanto per citare alcune previsioni di massima.
Quali ricadute sul turismo?
Quanto questa nuova grande svolta canterina del marketing turistico locale, influirà sul destino economico della nostra provincia, è difficile da prevedere. E’ altrettanto arduo pensare che l’entusiasmo del concerto potrà ripercuotersi proficuamente verso la politica che lo ha organizzato. Ancor più imprevedibili saranno gli effetti economici di un evento simile. Avranno ricadute importanti ma non certo diffuse da Baitoni a Sagron Mis.
Riassumendo
Pare che il concertone da 120mila persone, la Provincia sia proprio convinta di farlo. Per la grande gioia e felicità di fan e appassionati.
Si stiperanno in un’area risicata sacrificando per sempre una preziosa potenziale zona agricola.
Verranno investiti alcuni milioni di € basandosi su notorietà altrui anziché sulla propria.
Sperando che non piova.
Col resto delle opere promesse nel mandato amministrativo tutto da fare.