La notizia rimbalza sui social e media con il tam tam di una tribù indiana ormai da un paio di giorni. Le scorte europee di gas sono state riempite nonostante i danni ai gasdotti e il conflitto russo-ucraino.
Paradossalmente l’aiuto è arrivato anche dal cambiamento climatico. In questo ottobre il clima mite ci ha permesso di tenere spenti i termosifoni.
Parallelamente alla Borsa di Amsterdam il prezzo è sceso a 99 euro al mwh.
Ne avevamo sentito parlare anche da Draghi quando in occasione della conferenza stampa che ha chiuso il Consiglio Europeo sull’energia a Bruxelles, aveva parlato di un accordo sulle quotazioni.
E l’Italia aveva potuto salutare l’ultimo atto del più competente dei suoi primi ministri degli ultimi anni.
Adesso a Roma c’è un nuovo Ministro, Pichetto, che dice che seguirà la linea del governo Draghi e si batterà per mitigare l’effetto rincari su famiglia e imprese. Di fatto il “pacchetto di Pichetto” col Price cap cioè il tetto al prezzo del gas è l’ultima conquista del governo Draghi.
Cosa può fare il Trentino e l’autonomia su questa cosa lo potete immaginare. Un beato nulla, almeno per ora.
Invece, in prospettiva, un Piano per diversificare la produzione di energia, andrebbe concretizzato tutto. Perché la Provincia lo ha. E’ redatto, approvato, e bell’e annunciato ma metterlo in pratica è difficile assai. Perché i fondi investiti in questo modo portano meno luce (non elettrica) di quelli promessi in tangenziali e stadi del ghiaccio.
Però, se ci pensate, viviamo in una Provincia che produce il 110% di quello che consuma. Eppure siamo ingabbiati in contratti capestro che ci obbligano ad alienare la gran parte della nostra produzione. E’ un gran peccato. Perché intanto viviamo in una Provincia dove i biogas a servizio delle aziende agricole sono burocraticamente ostacolati, le centrali a biomassa sono un miraggio, i gassificatori per produrre elettricità dai rifiuti sono solo materiale da Consiglio Provinciale. Ecco.
Un pacchetto completo di promozione-programmazione di queste iniziative con impegni specifici potrebbe risultare determinante per il futuro dei nostri figli. Peccato che a chi governa interessa più il consenso che la lungimiranza per il futuro.
E così nonostante tutte le opportunità elencate sopra anche in Trentino le bollette si comportano come una navetta delle montagne russe, su e giù all’impazzata a pesare sui bilanci di aziende e famiglie. Dunque il calo del prezzo del gas è pur sempre una buona notizia ma da lì a farci pensare di poter passare un inverno tranquillo siamo ancora lontani.